L’esordio nel Mondiale, l’inno di Mameli cantato davanti ai 31mila spettatori dell’Eden Park, la vittoria al fotofinish e i festeggiamenti con le compagne, che l’hanno accompagnata, protetta e aiutata in questo mese di ritiro. C’è tutto questo e anche di più nella magica serata di Chiara Beccari, che ieri contro l’Argentina è diventata insieme a Giulia Dragoni la calciatrice più giovane a giocare da titolare con l’Italia nella fase finale del torneo iridato.

 

Con la spensieratezza dei suoi 18 anni, l’attaccante sammarinese di proprietà della Juventus (in prestito al Sassuolo) ha messo da parte l’emozione per lasciare spazio al suo enorme talento, che le ha permesso – dopo solo due presenze in Nazionale maggiore – di approcciare il match con il piglio di una veterana. “È stato un giorno indimenticabile per me, per Giulia ma anche per tutta la squadra – ha dichiarato la ‘pupilla’ di Cristiana Girelli – è stato un successo molto importante, non è stato facile dal punto di vista tattico perché loro erano disposte bene in campo e all’inizio c’era anche un po’ di tensione, poi ci siamo sciolte e siamo riuscite a imporre il nostro gioco. Siamo orgogliose di aver conquistato i tre punti”.

 

Prima di voltare pagina e concentrarsi sulla gara con la Svezia, in programma sabato 29 luglio al Regional Stadium di Wellington (ore 9.30 italiane, diretta su Rai 1), con gli occhi pieni di gioia Beccari descrive le sensazioni che ha provato dopo la fine del match. “È stata una serata intensa, ho fatto fatica ad addormentarmi. Avevo molti pensieri, emozioni e tanta felicità. Ho ricevuto tanti messaggi da persone che mi hanno sempre seguita e sostenuta, sono contenta di aver potuto condividere con loro la mia gioia. Devo anche ringraziare la Ct, lo staff e tutta la squadra: in questi giorni mi hanno tranquillizzata dicendomi di ‘giocare semplice’, come so e sappiamo fare. Alla fine è andato tutto bene”.

 

È stata una delle prime a rincorrere e abbracciare il capitano azzurro dopo la rete che ha deciso il match all’88’, un rapporto speciale tra le due nato alla Juventus e proseguito con la maglia dell’Italia. Girelli, che con il colpo di testa di ieri è diventata la miglior marcatrice azzurra al Mondiale insieme a Carolina Morace (4 gol), nonché la prima italiana ad andare a segno in due diverse edizioni della competizione, la ritiene ‘l’attaccante del futuro’. Chiara ha però bruciato le tappe e dopo le esperienze con tutte le selezioni giovanili azzurre (dall’Under 16 all’Under 23) ha esordito con la maggiore lo scorso 11 aprile, dimostrando di poter condividere lo spogliatoio con Cristiana (“il mio punto di riferimento”) e le altre veterane della squadra.

 

Più che staffetta generazionale, l’unione e il giusto bilanciamento tra esperienza e gioventù, che rappresenta uno dei principali punti di forza del gruppo guidato da Milena Bertolini. “Ieri sera c’è stato un bel mix in campo – ha aggiunto – e possiamo dire che è andato tutto bene. Spero sia solo l’inizio di un lungo percorso, sia in questo Mondiale che in generale. Vogliamo dare il massimo nelle prossime due partite per proseguire nel migliore dei modi il nostro cammino. Ci teniamo molto”.