Credit: Pierangelo Gatto- Agency Calcio Femminile Italiano

A sentirla parlare in italiano, sembra che Zala Kustrin giochi da noi da una vita, anche se è passato solo un anno è mezzo. Dalla Slovenia, però, il confine è vicino, e Bovec, il paese dove è nata nel 1998, ha anche un nome italiano, Plezzo. Kustrin è il personaggio del momento nel Bologna che domenica affronta la Freedom e che sta prendendo le misure con la Serie B, campionato in cui è stata promossa dopo la straordinaria cavalcata della scorsa stagione: quattro partite tra Bologna e nazionale slovena, quattro gol, gli ultimi due arrivati nel 2-1 in rimonta contro la Bosnia in Nations League che non ha però evitato la retrocessione dalla Lega B alla C. “I gol restano comunque emozioni uniche – racconta -, perché non c’è cosa più bella dell’indossare la maglia della squadra del tuo paese. Rappresento e rappresentiamo tante ragazze che quella maglia vorrebbero vestirla”.

Zala era arrivata in Italia per giocare nel Brescia anche se l’esperienza in Lombardia, complice anche un infortunio allo zigomo, si è conclusa a metà stagione. “Per due mesi non ho potuto fare niente – ricorda -. Poi ho preso la decisione di cambiare squadra e di trasferirmi al Bologna, in C”. E l’impatto è stato devastante: nove gol decisivi per la promozione e, adesso, la soddisfazione di un ruolo da protagonista nella squadra di Bragantini. “La Serie B è un campionato bello e incerto, anche per merito degli investimenti che stanno facendo i club professionistici – spiega -. Per il calcio femminile è un bene. Obiettivi personali’ Fare bene qui, in una città che ama il calcio”. In una stagione, tra l’altro, in cui anche la squadra maschile sta ottenendo risultati eccellenti e che gioca in uno stadio, il Dall’Ara, che lo scorso anno ha anche celebrato le ragazze per la promozione dalla C alla B.

Eppure, il destino di Kustrin sarebbe potuto essere un altro: non sul campo ma sul tatami. “Ho praticato karate per nove anni, uno sport che mi ha aiutato tanto con la coordinazione e di cui ho imparato la disciplina – sottolinea -. Poi, nel liceo che frequentavo, hanno formato una squadra di calcio e mi è piaciuto: ho sempre fatto l’attaccante, un po’ centrale, un po’ esterna. Il mio modello? Mi è sempre piaciuto Benzema”. Ma non è stato l’unico: “Avevo in camera il poster di Ronaldinho, anche la prima maglia fu la sua. Poi ovviamente Messi. Purtroppo non avevo idoli da bambina nel femminile, è bello che ora questo aspetto sia cambiato e che ci possano essere calciatrici a cui ispirarsi”.

E chissà che, tra qualche anno, non possa diventarlo per le nuove generazioni la connazionale Zara Kramzar, talento straordinario della Roma. “La conosco benissimo, giochiamo assieme in nazionale. E’ già un’ottima giocatrice che può diventare una grande giocatrice. Ha solo 17 anni ma ha la testa giusta: sono contenta per tutto quello che sta facendo, soprattutto in un club dove c’è tanta competizione”. Da Zara a Zala, dal talento alle abitudini fuori dal campo: “Della Slovenia mi mancano le montagne, ma di Bologna mi piace tutto. Si può camminare in centro, senza traffico. Si vede bene San Luca, il tramonto, e si mangia anche bene. Sono riuscita a provare la cotoletta bolognese dopo un anno, ma mi mancano ancora i tortellini in brodo. Devo recuperare…”.

LE ALTRE PARTITE Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, domenica il campionato torna con la decima giornata. Grande bagarre in vetta, con le tre squadre al primo posto tutte impegnate in trasferta: il Cesena va in casa dell’H&D Chievo Women, la Lazio a Tavagnacco, la Ternana a Genova nel big match. Il Parma, a -2, aprirà il programma alle 11.30 a Ravenna. Le partite saranno trasmesse in diretta sul canale Youtube di Be.Pi Tv.