Il presidente del Collegio di Garanzia dello Sport, Franco Frattini, ha assunto un decreto con il quale – in accoglimento dell’istanza cautelare richiesta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio nel ricorso promosso contro la decisione della propria Corte Federale – ha sospeso l’esecutività della decisione impugnata nonché l’avvio dei campionati interessati (Serie A e B) fino alla data della Camera di consiglio per la decisione collegiale sulla istanza cautelare con l’abbinamento al merito.
La Camera di consiglio è stata fissata, dinanzi alle Sezioni Unite, per il 7 settembre, a partire dalle 12.In attesa della sentenza del CGS, dunque, è ripristinata l’efficacia della Delibera del Commissario Straordinario n.38 con cui si era stabilito di inquadrare la Divisione Calcio Femminile, per le attività del Dipartimento Calcio Femminile, nell’ambito della Figc, delegando alla Lnd, sino a diversa determinazione, l’organizzazione del Campionato Interregionale di calcio femminile. In tal senso, nelle scorse settimane, le società di Serie A e B Femminile, così come i rappresentanti delle calciatrici e dei tecnici dei campionati femminili, avevano più volte manifestato il sostegno unanime alla riforma varata dal Commissario e il passaggio dell’attività di vertice alla Figc.
La Camera di consiglio è stata fissata, dinanzi alle Sezioni Unite, per il 7 settembre, a partire dalle 12.In attesa della sentenza del CGS, dunque, è ripristinata l’efficacia della Delibera del Commissario Straordinario n.38 con cui si era stabilito di inquadrare la Divisione Calcio Femminile, per le attività del Dipartimento Calcio Femminile, nell’ambito della Figc, delegando alla Lnd, sino a diversa determinazione, l’organizzazione del Campionato Interregionale di calcio femminile. In tal senso, nelle scorse settimane, le società di Serie A e B Femminile, così come i rappresentanti delle calciatrici e dei tecnici dei campionati femminili, avevano più volte manifestato il sostegno unanime alla riforma varata dal Commissario e il passaggio dell’attività di vertice alla Figc.
Riposto il mio commento con lo scopo di sollecitare altri appassionati a condividere e contribuire. E’ tutto così stranamente buffo. Il calcio femminile, l’intero movimento e il futuro di migliaia di ragazze è ostaggio delle marachelle che questi due signori si fanno a vicenda proprio come se fossero due discoli adolescenti. Tu mi hai fatto questo e allora io adesso ti rifaccio questo……… Ridammi il calcio femminile… è mio…… Sembra di essere all’asilo. Se si incontravano davanti ad un tavolo per conciliare le scelte allora era in nome del calcio femminile che come priorità aveva il diritto di essere tutelato, adesso invece questa priorità non esiste più, esiste l’orgoglio ferito di uno che addirittura arriva a pensare al TAR e poi al Consiglio di Stato, e semmai in ultima istanza al referendum popolare……… Ma non si rendono conto che la priorità sono loro? Sono come quegli arbitri che rovinano le partite perchè vogliono essere loro i protagonisti in campo. Signori, state creando le basi per il futuro del calcio femminile, fatevi da parte, fate esclusivamente il vostro lavoro senza pensare al potere che ricoprite con quella poltrona sotto il sedere. Pensate al bene del calcio femminile una volta per tutte, voi siete già personaggi importanti…… un pezzettino di torta lasciatela anche alle ragazze, se la meritano in fondo. Ma cosa c’è da discutere? Tutto il movimento ha chiaramente espresso l’intenzione di essere gestito dalla FIGC, cos’altro si può chiedere a maggioranza assoluta in un paese democratico? Se è saltata la coppa Italia perchè il calcio femminile non vuole essere gestito dalla LND cos’altro si può fare? Trovare l’unica alternativa possibile è un diritto che andrebbe accordato per democrazia, poi come lo si gestisce con i tempi è materia di accordi che vanno presi con la massima disponibilità. Disponibilità che qui non c’è. Il calcio femminile chiede acqua e gli si risponde che per regolamento l’acqua non gli si può dare, allora qualcuno prova a cambiare questo regolamento per farle finalmente bere, ma colui che le gestisce si appella ai vari articoli, al caf, al tar, all’aci, alla coop, pur di riprendere in mano la situazione, non accorgendosi che è proprio il rubinetto dell’acqua che le ragazze chiedono che lui sta chiudendo. Ma smettetela di giocare tra di voi, di farvi la guerra personale, pensate al bene comune, cioè al movimento del calcio femminile. Fate i bravi bambini su.
Ho appena letto che il collegio di garanzia dello sport ha accolto l’istanza della FIGC posticipando, quindi, l’inizio dei campionati di serie A e B. La notizia ha qualcosa di positivo in se, ma il fatto che non ci si possa riunire prima del 7 Settembre è un po’ incomprensibile. Proviamo ad uscire dallo stereotipo che il calcio femminile deve misurarsi con quello maschile…… non è così, il calcio femminile deve misurarsi con quello femminile; altrimenti sarebbe come dire ma la Pellegrini è uno scandalo perchè se gareggia con i maschi perde sempre e pure di tanto…… E’ una sciocchezza. Cosi come sono sciocchezze tutte quelle dette dai vari personaggi che provano a sminuire la portata del movimento calcistico femminile continuando a rapportarlo a quello maschile. I dati oggettivi dimostrano che forse la pensano così anche coloro che dovrebbero invece rilanciarlo e promuoverlo, ciechi di fronte al ritorno di immagine che squadre come il Lione o l’Arsenal, il Barcellona o il Manchester United attirano dalle loro parti. Altrimenti, se si fosse parlato di maschile si sarebbero riuniti domani o al massimo dopodomani, altrimenti non si spiega questo tira e molla che è evidentemente nocivo per tutti. E loro non lo sanno? Certo che lo sanno e forse fa tutto parte del gioco. Un campionato bello e promettente come quello che partirà, forse, a settembre, avrebbe potuto raccimolare qualche soldo con la vendita dei diritti televisivi, magari accorpandolo e “vendendoselo” insieme a quello maschile; magari qualche dirigente assennato avrebbe potuto “alienarlo” bene e qualsiasi ritorno sarebbe stato migliore della situazione di stallo in cui ci si trova adesso. Se si vuole promuovere il calcio femminile le strade e le opportunità ci sono, ma ritorniamo sempre al solito discorso: forse la volontà di promuoverlo veramente non c’è. A parte questa incomprensibile miopia dei vertici che lo gestiscono, esiste e continua a resistere la filosofia per cui non si riesce a programmare un futuro che non porti benefici immediati e sicuri. Il calcio femminile non è una scommessa assoluta, è un movimento che attualmente in Italia trascina e “attira” capitali minimi, interessi bassi e popolarità ridicola seppur in continua crescita costante, ma ha un potenziale che è enorme e che da solo dovrebbe ingolosire dirigenti lungimiranti a vedere un po’ più lontano dal loro naso. Proprio il fatto che dalle donne oggi si “ricava” poco pone tutto il movimento in una posizione non prioritaria e quindi, secondo loro, anche se si posticipa il campionato non muore nessuno. L’aspetto positivo in questa avventura è che il calcio femminile esiste ed esisterà sempre di più ed io credo che il punto di non ritorno ormai sia stato superato. La strada è segnata, e se arriveranno prima le altre nazioni, reciteremo, a livello di dirigenza sportiva, come al solito il mea culpa, e in qualche maniera ci adatteremo alla regole che il mercato sportivo prima o poi ci imporrà. La prima imposizione è stata quella di dover preparare vere “atlete” e non semplici giocatrici di pallone, obiettivo raggiunto grazie alla passione di migliaia di ragazze che, superato l’ostacolo pregiudiziale di un calcio di proprietà degli uomini, hanno permesso una selezione tecnico/qualitativa che ci ha portato diritti diritti al Mondiale del prossimo anno. La storia continua e si arricchisce sempre più di piccoline che scelgono il calcio come il loro sport preferito. Non sarà a settembre, magari non sarà nemmeno a pasqua 2019…… ma si arriverà a sedersi in uno stadio pieno a tifare per la propria squadra femminile. Il dado è tratto, potete bloccare il movimento Italiano, ritardare l’exploit……. ma non fermerete gli altri paesi che stanno indicando la strada. La globalizzazione è anche questo. Fortunatamente!