Credit: Figc

‘Gender gap, diritti ed empowerment femminile: visioni a confronto’, questo il titolo dell’evento andato in scena oggi pomeriggio presso l’istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze alla presenza di Federica Cappelletti. La presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica ha partecipato alla tavola rotonda organizzata dal gruppo assicurativo AXA con Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana, Barbara Papi, chief human resources officer di Starhotels, Micaela Le Divelec Lemmi, fondatrice di ETHICAREI, e Valeria Angeli, presidente del consiglio direttivo del progetto Itaca Firenze.

Diversi punti di vista per un unico obiettivo: affermare i diritti delle donne e la parità di genere nel mondo del lavoro e dello sport. Un processo che vede la Federcalcio schierata in prima linea, anche grazie al ruolo e alla visibilità del principale campionato femminile italiano, che può essere considerato come un laboratorio per i temi dell’empowerment femminile. L’esempio più lampante è rappresentato dall’avvento del professionismo, con la FIGC che il 1° luglio del 2022 è diventata la prima e unica federazione sportiva italiana a riconoscere questo status anche alle atlete. C’è poi la campagna #MAIPIÙ contro la violenza di genere lanciata dalla Divisione all’inizio della passata stagione sportiva e la policy a tutela della maternità delle giocatrici intrapresa dal Milan, tutte iniziative menzionate da Cappelletti nel corso del suo intervento.

“Quella che stiamo portando avanti è una rivoluzione non solo sportiva, ma culturale – ha dichiarato – in ogni settore della nostra società promuovere l’empowerment femminile significa anche promuovere nuove forme di collaborazione, rispetto e reciprocità tra uomini e donne. È una tematica attualissima su cui la Divisione sta lavorando molto, ma dobbiamo continuare a fare squadra e pretendere maggiore attenzione perché è un argomento che riguarda tutti noi: ritengo che il calcio femminile di vertice possa fare tanto in tal senso proprio per la sua capacità di fornire prospettive concrete alle giovani calciatrici”.

 

 

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