Il Venezia Femminile si trova momentaneamente a meno 12 dalla vetta del girone. Ha collezionato 39 goal in sole 14 partite, 12 dei quali messi a segno dal nuovo bomber arancioneroverde Elisa Dalla Santa, arrivata a inizio stagione. L’attaccante annovera tra le sue doti migliori velocità, buoni tempi di inserimento e tanta grinta, accompagnate sempre da buone dosi di competitività e adrenalina che le permettono di non mollare fino all’ultimo minuto della gara. “Se la partita durasse 8 ore, correrei 8 ore” – afferma la giovane calciatrice.
Sei capocannoniere della tua squadra, e seconda tra le marcatrici del girone. Qual è stato il goal più emozionante?
“Uno dei più belli è stato sicuramente quello contro la Triestina. Innanzi tutto perché era un goal di testa, creato in un’azione di squadra molto bella, e poi perché è stato il primo con questa nuova squadra, e il primo non si scorda mai. Quello più emozionante? Contro l’Unterland, la mia vecchia squadra. Mi sono potuta togliere qualche sassolino dalle scarpe. Ogni rete poi dà emozioni diverse, anche quando non sono io a segnare sono sempre bei momenti da condividere, perché nel 99% dei casi nascono da un’impostazione di squadra fatta ad hoc. Spero comunque di segnarne altri prima della fine del campionato”.
Tanti stop forzati a causa covid. Ne hai risentito fisicamente e psicologicamente?
“Per me è difficile da contemplare la domenica senza pallone, sicuramente a livello emotivo e psicologico questo fatto non è stato facile da gestire. A livello fisico non ne ho risentito, ho sempre cercato di mantenermi in forma a prescindere dallo stop. È stato forse un po’ complicato smettere e dover riprendere mantenendo una mentalità vincente, approcciarsi alle partite con la giusta grinta“.
Se dovessi dare un voto alla tua prestazione finora e a quella della squadra?
“Mi darei tra il 7 e mezzo e l’8. Penso di aver fatto un buon campionato fino adesso, ma posso fare meglio. Diciamo bene ma non benissimo, mi lascio il margine per arrivare eventualmente a 10 a fine stagione. Do un 8 anche alla squadra, abbiamo fatto un buon campionato ma c’è il potenziale per fare ancora qualcosa in più“.
Domenica ospitate l’Isera. Come state preparando la partita? Pensate a riscattarvi dalla sconfitta subita contro il Brixen o siete mentalmente libere?
“Il campionato ce lo viviamo più liberamente adesso. Dopo aver perso la partita con il Cortefranca, anche con un po’ di demerito, ci siamo allontanate dalle zone calde della classifica e giochiamo le partite con il pensiero di non aver più niente da perdere, ce la viviamo con più tranquillità. In questo finale di stagione spero in un pizzico in più fortuna: tra infortuni e legni presi, quest’anno ci ha girato proprio alla larga. Ora c’è sicuramente voglia di riscattarsi, di rimanere in alto, e domenica proveremo a portare a casa punti“.
Hai un modello di ispirazione?
“Nel femminile non ne ho tantissimi, ma uno sicuramente è Barbara Bonansea. Ci accomunano un po’ ruolo e caratteristiche, soprattutto il fattore velocità. Per quanto riguarda il mondo maschile da piccola, essendo juventina, ammiravo molto Pavel Nedved. Ora un giocatore che mi piace, anche per l’approccio mentale che ha, è Federico Chiesa: è uno di quelli che se la suda, che corre dall’inizio alla fine, e questa è una delle caratteristiche fondamentali che a mio avviso un giocatore deve avere“.
Credit Photo: Andrea Quaglio – Venezia Femminile