Avevamo auspicato un’altra partita come quella dell’andata, fra Torino Women e Femminile Juventus, nel ritorno dei quarti dei play off di eccellenza. Ma, in realtà, non è stato così.
Anche a causa del terreno di gioco, reso gibboso ed irregolare dall’incessante pioggia dei giorni precedenti, le due squadre non sono riuscite ad esprimersi come avrebbero voluto. L’intensità c’è stata, ma la qualità del gioco ne ha risentito. Soprattutto quello delle granata, oltretutto penalizzate da infortuni più o meno seri, anche fra molte di colore che sono scese in campo.
Le padrone di casa, posizionate dal mister in seconda Khodayar Chalabi (per l’indisponibilità del tecnico ufficiale, Stefano Serami) secondo l’abituale 3-5-2, sono scese in campo con Liberti in porta, Marguati–Bodini–Banchero nella linea difensiva, Ferro–Giraudo–Cassara–Municchi–Nicolo a centrocampo, Ferrone–Sobrino in avanti. Anche le ospiti si affidavano al consueto 4-4-2, con l’allenatore Mauro Sardone che designava Prundeanu fra i pali; Dell’Osso, Tesse, Capello e Palmisano in difesa; Zappone, Abu Toma, Molinar Min e Lombardo a centrocampo, Camporelli e Prencipe in attacco.
Dirette dall’arbitro Andrea Tremarchi, della sezione di Nichelino, le due antagoniste hanno cercato sin da subito di ripetere il canovaccio che aveva caratterizzato la gara d’andata, ma le asperità del campo hanno reso le loro manovre più che altro confusionarie.
Comunque sia, alla prima occasione le bianconere trovano quella rete che caratterizzerà il risultato finale, con un tiro cross dalla destra di Beatrice Giraudo, al 10’.
Pima di vedere un’altra, potenziale, occasione da gol, bisogna aspettare un’altra decina di minuti, quando Francesca Bodini mette fuori, non di molto, una punizione dal limite. Poco oltre la mezz’ora, invece, si registra l’occasione più ghiotta per il pareggio torinista, grazie ad un gran tiro di Valentina Zappone da fuori area, che però Chiara Liberti alza in angolo. Un minuto dopo è Sofia Tesse ad impedire il raddoppio di casa, disinnescando in precisa scivolata una pericolosa incursione di Erika Nicolo.
Al 36’, invece, Odiphri Abu Toma alza troppo la mira sugli sviluppi di un corner ed il pericolo è come se convincesse le ragazze in bianconero a non correr più rischi: da qui e sino all’intervallo, la gara diventa un monologo juventino, con più di un’occasione per chiudere il match. Al 37’ esce di poco un diagonale della Nicolo, imitata appena un minuto dopo dalla Giraudo. Al 40’ è Sofia Cassara, praticamente dal dischetto del rigore, a calciare fra le braccia di Patricia Prundeanu quello che poteva essere considerato un rigore in movimento.
Prima della fine della frazione, è Noemi Sobrino a cercare la via del gol: ma, al 42’, il suo tiro è parato a terra dall’estremo granata senza troppe difficoltà, mentre sessanta secondi più tardi è stata proprio la Prundeanu a compiere un doppio, strepitoso, intervento sulle conclusioni della capitana avversaria.
La ripresa vede, come prima cosa, la sostituzione di Giovanna Dell’Osso, che al 49’ deve arrendersi ai suoi problemi fisici, venendo rilevata da Francesca Pomati, che ne eredita i compiti di terzino destro.
Al 59’, dopo un’ammonizione per Martina Capello per una trattenuta, arriva pure il primo cambio fra le ragazze di casa, con Chiara Peronace che va a sostituire una Falcone forse in debito d’ossigeno.
In questa seconda frazione, il filo conduttore del match è lo stesso che ne ha contraddistinto la fase finale della prima parte. Così, prima viene annullata una rete di testa della Sobrino per fuorigioco (60’), quindi un rimbalzo anomalo della sfera impedisce alla stessa giocatrice di tirare con efficacia, facilitando la parata della Prundeanu.
Dopo una breve sospensione, per riparare un buco nella rete della porta torinista, sempre la Sobrino si libera con eleganza in area, calciando però alto (72’), a differenza di cinque minuti dopo, quando è l’estremo difensore torinista a parare in tuffo una conclusione della Giraudo, al termine di un contropiede manovrato. Poi è ancora la capitana bianconera, che sembra avere un conto in sospeso con la formazione rivale, a liberarsi della Tesse (80’) con un abile “sombrero”, alzando leggermente la mira del pallonetto successivo, atto a superare la Prundeanu in uscita.
In tutto questo fiorire di occasioni juventine, potrebbe sembrare che la Torino Women non fosse presente in campo: invece la formazione torinista si è battuta con la solita grinta, ma sicuramente con meno lucidità ed efficacia. Tant’è che la loro unica conclusione di rilievo, verso la porta avversaria, arriva solamente a sette minuti dal novantesimo, con un calcio piazzato, da posizione molto decentrata, calciato troppo centralmente dalla Capello e parato in due tempi dalla Liberti.
Con il passare del tempo, il ritmo della gara cala un pochino di intensità e si può assistere solo più ad un cartellino giallo mostrato alla Tesse (per un fallo, ovviamente, sulla scatenata Sobrino) ed all’ennesima parata, questa volta su tuffo spettacolare, della numero uno granata, a rinviare un’insidiosa punizione della Bodini.
L’ingresso di Teresa Bianco in luogo di una stanca Giraudo, fra le fila di casa, anticipa invece di poco il triplice fischio di chiusura.
Dunque, la gara si conclude con uno striminzito successo di “corto muso” e con la promozione, in semifinale, della contendente che maggiormente l’ha meritato. La Torino Women può forse recriminare sulle occasioni sprecate (soprattutto nel primo tempo) all’andata, ma in questo secondo confronto non è riuscita a trovare il modo giusto per affrontare la partita, al di là di un encomiabile grinta. E se il risultato finale non è stato peggiore, lo si deve in primo luogo alle grandi parate della Prundeanu, ed in secondo alle attente chiusure difensive della Tesse. A queste due protagoniste può essere affiancata la Zappone, sbattutasi a tutto campo per l’intero arco del match.
Fra le bianconere, tutte assolutamente da elogiare per dedizione e precisione, spiccano però le prestazioni di capitan Sobrino, senza ombra di dubbio la migliore in campo, e della Giraudo, non solo per la segnatura decisiva.
Adesso, mentre la Femminile Juventus può concentrarsi sul Bulé Bellinzago, prossimo avversario di semifinale, la Torino Women può già iniziare a pianificare la stagione 2023-2024.