Lo Junior Sport Lab è un club di calcio femminile messinese nato in estate. La squadra isolana è presieduta da Francesco Caruso ed è stata allenata nel massimo torneo dilettantistico regionale siculo da Marco Palmieri. La formazione siciliana capitanata da Valentina Minciullo è arrivata sino alla finalissima per il salto in Serie C, poi vinta dal Catania. Abbiamo raggiunto Nica Cucinotta, difensore classe ’89, che vanta trascorsi anche nell’Orlandia ’97, compagine giunta sino alla Serie A, oltre che nel calcio a 5. Queste le parole della calciatrice messinese nativa di Capo d’Orlando.
Avete disputato il vostro primo campionato? Chi sono stati i promotori della nascita di questa squadra e quando è partito tutto?
“È la prima volta che la Jsl affronta un campionato regionale femminile. Questa è una squadra nata da appena un anno: i mister Marco Palmeri e Giuseppe Scaffidi, insieme al nostro capitano Valentina Minciullo, sono stati i primi a credere in questo progetto. Lo scorso 16 settembre la Jsl ha organizzato un primo open Day, invitando tutte coloro che volessero iniziare a praticare il calcio femminile. Presenti ragazze di tutte l’età, dai 10 ai 30.
Siamo quindi partiti pian piano creando una squadra nuova con tante ragazze giovani. I primi allenamenti sono stati quasi da scuola calcio, poi grazie al lavoro dei nostri mister siamo cresciute lavorando molto sull’aspetto tecnico e tattico”.
Come era formato il gruppo squadra? Erano presenti giocatrici con esperienze e qualcuna più giovane? Come vi siete trovate nei primi allenamenti?
“Essendo una squadra nuova siamo partiti da zero. Alcune di noi hanno giocato insieme negli anni passati, ad esempio io con Valentina Minciullo ho giocato nell’Orlandia ’97 e un anno nel futsal. Ci sono tante ragazze molto giovani alle prime esperienze ma anche persone di un certo spessore come Serena Guardino, Diletta Trassari e Alessia Fiocco. Da subito, grazie alla professionalità del mister, siamo riuscite ad allenarci molto bene e con l’arrivo della 2006 Sofia Di Benedetto anche le più piccole hanno iniziato ad acquisire fiducia nelle loro potenzialità”.
In estate una prima riapertura per la ripresa della attività e poi la nuova chiusura a novembre fino ad inizio 2021. Come avete vissuto questo periodo?
“È stata un’annata un po’ strana. Inizialmente ci allenavamo ognuno a casa propria, con degli esercizi mandati dal mister, poi quando è stato possibile siamo tornate ad allenarci al campo mantenendo il distanziamento”.
Ad aprile finalmente il nuovo start. Quali erano gli obiettivi e quali gli umori della squadra?
“Il nostro obiettivo principale era quello di fare bene e crescere partita dopo partita e questo in effetti siamo riuscite a farlo. Abbiamo affrontato squadre con anni di esperienza come il Marsala e il Catania e questo è stato uno stimolo in più per poter fare sempre meglio”.
Nel girone iniziale vi siete piazzate a metà classifica. Come è andata per voi? Soddisfatte della prima parte di stagione?
“Abbiamo avuto una partenza a razzo. Nelle prime due partite abbiamo fatto sei punti, poi purtroppo abbiamo avuto un blackout, dovuto anche alla poca esperienza e a qualche infortunio di troppo. In uno di questi c’è anche quello del nostro capitano rimasta fuori per tutto il resto del campionato, per poi rientrare per la finale”.
Poi nel triangolare successivo avete strappato il pass per la finalissima? Come sono andate le due partite dei play-off?
“Nei playoff abbiamo giocato di cuore, credendoci sempre dal primo all’ultimo minuto. Nel triangolare abbiamo affrontato 2 delle 3 squadre che in campionato hanno vinto contro di noi, quindi avevamo una voglia maggiore di fare bene. Contro il Sant’Agata è stata una partita molto fisica, finita con un gol per parte. La svolta è stata nella partita con il Marsala, personalmente credo sia stata la partita più bella giocata dalla Jsl, una partita giocata soprattutto a centrocampo, in bilico fino alla fine. Segnammo, infatti, all’ultimo minuto con una bellissima punizione di Serena Guardino”.
Poi il passo falso nella finale con il Catania, Rammarico per essere arrivate ad un passo dalla Serie C?
“Nella finale abbiamo sbagliato l’approccio mentale pagando a caro prezzo la poca esperienza di gruppo. Le sconfitte aiutano a crescere e questa ci servirà per poter fare sempre meglio nelle partite successive e avere un pizzico di esperienza in più”.
Che campionato è stata per te? Quali saranno i ricordi di questa stagione?
“È stato un campionato ricco di emozioni. Partendo dal gol rapidissimo segnato da Valentina Minciullo dopo soli 9 secondi, nella partita contro Santa Lucia, alla finale conquistata e poi purtroppo persa. Porto con me queste emozioni, alcune bellissime altre un po’ meno. Spero anche di essere stata all’altezza nel ruolo da capitano quando ho dovuto sostituire Valentina, fuori per infortunio”.
In ottica futura quali sono i programmi in casa JSL?
“Il progetto della Jsl Women è appena nato, già dalla prossima stagione siamo proiettati a fare un passo in più rispetto a quest’anno, con un bagaglio di esperienze diverso”.
Per te trascorsi anche in Serie A. Ce ne parli brevemente?
“Per me gli anni che vanno dai 14 ai 20 sono stati quelli più belli, calcisticamente parlando. Ai tempi era quasi un tabù giocare a calcio per noi ragazzi, ma fortunatamente ho sempre avuto il sostegno dei miei genitori dove mi hanno sempre incoraggiata a fare lo sport che più mi piacesse. Ho giocato in Serie A con l’Orlandia ’97 e ai tempi la squadra più forte era il Bardolino, con grandi giocatrici come Panico, Gabbiadini, Boni. Belle le sfide anche con e il Firenze, oggi Fiorentina, il Tavagnacco. Spero di trasmettere alle mie compagne di squadra, soprattutto alle più piccole, quel pizzico di esperienza che ho e far capir loro che oggi sono tanto fortunate a giocare in questa splendida società dove credono davvero nel calcio femminile”.