Uno dei perni nella rosa della Salernitana Femminile 1919 è sicuramente Lara Cantiello. Il difensore classe ’81, nata a Praia a Mare ma a Salerno da 20 anni, è uno dei tasselli in forza al tecnico Mariano Turco. Sabato 12 la Salernitana ha disputato la sua ultima gara di campionato di Eccellenza regionale. La formazione cara alle dirigenti Rosa Punzo e Maria Rosaria Saggese si è piazzata al terzo posto nel torneo. Abbiamo raggiunto Lara Cantiello per parlare brevemente passato e futuro casa Salernitana.
Siete reduci dalla vostra ultima gara stagionale giocata contro il Sant’Anastasia. Come avete preparato questa gara?
“Pur essendo l’ultima gara, e nonostante avessimo vinto all’andata, abbiamo mantenuto alta la concentrazione. In primis perché ogni partita va vissuta come una finale e nessun avversario può essere sottovalutato, ma c’è da dire che il Sant’Anastasia nel precedente scontro aveva dimostrato di essere una squadra ostica”.
Siete riuscite ad indirizzare subito la sfida dalla vostra parte. Soddisfatte del primo tempo dove sono arrivate due reti già nel primo quarto d’ora?
“La rete di Adriana Mercede dopo poco più di un minuto è stato un chiaro segnale di quali fossero le nostre intenzioni per la giornata. Abbiamo imposto sin da subito il nostro gioco: azioni semplici, palla a terra e concretezza”.
Nella ripresa avete continuato a giocare su buoni ritmi chiudendo sul 6-0 finale. Cosa vi ha detto mister Turco negli spogliatoi?
“Ci ha dato consigli per correggere alcune sbavature riscontrate nella prima fase di gioco, ma il vero discorso degno di nota questa volta il mister l’ha fatto prima del calcio d’inizio. Questa è stata la nostra ultima partita di un campionato ricco di incertezze: preparazione atletica iniziata a settembre e poi interrotta, una ripresa quasi inaspettata degli allenamenti, defezioni da parte di chi non ha potuto suo malgrado garantire la propria presenza per cause di vario genere. Mister Turco ci ha commosse dicendo che grazie a noi ha ritrovato l’entusiasmo e la voglia di allenare, che oggi si è un po’ persa nel calcio maschile”.
Come è stato questo torneo per voi? Pensate già al prossimo? Si ripartirà da questo gruppo?
“La ripartenza è stata molto incerta. Il timore del contagio ci ha accompagnate per tutto il torneo, con apprensione sia per noi che per i nostri cari. La FIGC ha imposto controlli serrati a tutte le società, che la Salernitana ci ha garantito, a quali però non tutti i club hanno potuto far fronte causa i costi. Da qui l’esiguo numero di partecipanti. Come ad ogni fine campionato si tirano le somme di quanto fatto e si parte con i propositi per l’anno successivo. Avremmo voluto concretizzare il salto di categoria putroppo sfumato. Il gruppo resterà pressoché invariato”.
Lara Cantiello continuerà a vestire la maglia granata?
“Noi veterane stiamo valutando di appendere le scarpette al chiodo, anche se non sarà facile. Ma è il naturale corso degli eventi. In ogni caso già quest’anno abbiamo iniziato ad usufruire di alcuni validi innesti dell’Under 17, che uniti alle giovani oramai consolidate in prima squadra come Giulia Falivene, nostro capocannoniere interno con 8 reti, e Martina Vaccaro, 6 reti, ci fanno ben sperare per il futuro. E poi confidiamo negli Open Day al Campo Volpe per il reclutamento di nuovi talenti”.
Sei una delle calciatrici più esperte di questa squadra. Quali sono i compiti di voi veterane in un gruppo cosi giovane?
“Il nostro compito principale è dare l’esempio. Possiamo dare consigli tecnico e direttive in campo forti della nostra esperienza. Può valere più di qualsiasi parola, per una giovane, vedere noi grandi che dopo 20 e più anni di pallone siamo ancora le prime ad arrivare e le ultime ad andare via, sempre presenti, a prescindere dal meteo, dalla stanchezza del lavoro, dagli impegni con amici e famiglia, dagli acciacchi. Credo sia l’insegnamento più grande”.
Noti un interesse maggiore delle più piccole a questo sport?
“Indubbiamente stiamo cavalcando l’onda dell’interesse mediatico suscitato dalla Nazionale italiana femminile. Il binomio donna – calcio inizia a non essere più un tabù, ma molto c’è ancora da fare. Per noi il calcio ancora è un hobby da coltivare nonostante studio e lavoro, ancora non possiamo vederlo come una professione. Certo ne è passato di tempo da quando mio padre veniva a tirarmi le orecchie per portarmi via da strade, cortili e piazzette perché mi beccava a giocare a pallone con cugini e amichetti. Adesso invece sono proprio i papà i nostri primi Ultras“.
Gruppo giovane che sta caratterizzando anche la squadra granata. Come sta crescendo il movimento femminile nel territorio?
“Dopo anni di militanza in altre squadre, siamo partite da un gruppo di amiche, tra cui Maria Rosaria Saggese attuale allenatrice delle piccole, che ci hanno creduto e si sono autofinanziate. Poi a crederci è stata anche la Salernitana, dapprima con l’affiliazione ed infine il tesseramento vero e proprio, raggiunto grazie a Rosa Punzo. Oggi vantiamo Under12, Under15, Under17 e Prima Squadra. Sempre più genitori affidano a noi le loro figlie, perché ci riconoscono il merito di aver creato un ambiente sano e pulito di sport e crescita. Inoltre non avrei mai sognato un giorno di poter fare un allenamento con la US Salernitana 1919 maschile. Ma tre settimane fa eravamo lì a fare una partitella con la neopromossa in Serie A. Spero che tra qualche anno anche l’US Salernitana 1919 femminile possa raggiungere la massima serie”.