“Ci sono episodi che fanno male più di una sconfitta”. Così si alza il grido d’allarme del Senna Gloria, formazione che partecipa al campionato femminile regionale di serie D.
Domenica scorsa la squadra allenata da Gualtiero Ranza ha giocato e perso 4-3 nel Bresciano a Nuvolera, in casa del Feralpi Salò. E fin qui niente da dire.
A far insorgere la truppa lodigiana è però il comportamento del direttore di gara Ergys Xhamaj della sezione di Brescia, reo secondo il Senna di comportamenti alquanto discutibili. “In questo periodo si parla tanto di violenza sulle donne – attacca il capitano delle lodigiane Benedetta Libori – e tutti pensano a quella fisica, ma c’è anche quella verbale. Domenica in campo durante la partita l’arbitro non è stato molto carino, sminuendoci in continuazione e deridendoci con frasi non consone al suo ruolo.” “Non siete professioniste, siete donne”, i ha detto più volte e ci prendeva in giro quando chiedevamo di fischiare falli evidenti, con frasi del tipo “smettila di piangerti addosso”.
Oltre ai sette gol, in tabellino anche le espulsioni di Clavijo, di mister Ranza e poi proprio di Libori dopo il triplice fischio per uno sfogo tra sé e sé negli spogliatoi: “Sugli aspetti tecnici delle espulsioni passiamo sopra, ma la boria di quelle frasi è stata misogina e strafottente. Io e le mie compagne ci siamo sentite prese in giro solo perché siamo donne che amano giocare a calcio”.
“Lo dico con rammarico – ammette Emiliana Anelli, storica presidente dell’Aurora Casalpusterla e ora delegato provinciale per il calcio femminile lodigiano-, ma è capitato anche a me che qualche arbitro si sentisse in qualche modo penalizzato per essere stato designato a dirigere una partita di calcio femminile. Questo non dovrebbe in alcun modo accadere, perché lo sport è sport, sia che si tratti di uomini, di donne o di bambini”.
Tratto dal quotidiano di Lodi “IL CITTADINO” del 13/03/2018, autore Aldo Negri.