La partita, per la Torino Women, in ottica qualificazione agli spareggi aveva ormai ben poco da dire: difficilmente, infatti, la squadra granata avrebbe potuto agganciare l’Alessandria, seconda in classifica e con una netta differenza reti a proprio favore.
Per il suo mister, però, questa gara “doveva essere una prova, per valutare bene la nostra aggressività e la nostra determinazione, proprio in previsione dei play off”. Ma, come ancora sottolinea Michele Del Vecchio “Oggi ho visto troppa sufficienza e troppa negligenza”.
“Queste sono confronti che si vincono con il cuore e noi oggi non l’abbiamo avuto” prosegue il mister “Su di un campo così, stretto e col fondo irregolare, bisognava essere aggressivi e grintosi ed invece siamo stati confusionari ed infruttuosi. In fondo, abbiamo preso due gol sugli unici due tiri subiti, ma noi non abbiamo fatto neppure quelli”.
Per l’amareggiato allenatore, la carenza d’organico è un altro elemento che può influire sulle prestazioni della compagine torinista: “Avremmo bisogno di un vero centravanti, anche statico, ma che possa tenere impegnati i due centrali difensivi avversari” afferma uno sconsolato Del Vecchio “Oggi avrebbe dovuto farlo la Zappone, ma di sua iniziativa ha piano piano arretrato la sua posizione, lasciandoci senza punti di riferimento dentro l’area”.
Anche in difesa, poi, per il tecnico granata esiste qualche emergenza: “Avremmo necessità anche di un centrale difensivo, perché se arretro la Abu Toma, poi mi si crea un vuoto a centrocampo: insomma, siamo di fronte alla classica coperta troppo corta!”.
Per quest’ultimo problema, si vocifera che la Società sia in procinto di tesserare un difensore di nazionalità argentina e, ne siamo certi, poche cose potrebbero rendere più felice il condottiero torinista.
La conclusione, un po’ amara, del mister è: “Comunque abbiamo ancora molto da lavorare, io non mi sono mai illuso che fosse tutto facile”.
Decisamente d’umore diverso, l’allenatore della Cit Turin ci tiene a sottolineare come quella odierna sia stata “una bella vittoria. Abbiamo giocato bene a calcio ed abbiamo meritato”.
La squadra della Società di corso Ferrucci, ha brillato per applicazione nel gioco, con poche peculiarità (triangolazioni strette, gran pressing e velocità) ma eccellentemente sviluppate.
“La semplicità, a volte, è quello che più conta” è la filosofia di Fulvio Frisullo, il tecnico vincitore.
Ma questo prestigioso risultato, può creare rammarico per ciò che non è stato nel resto del campionato?
“Assolutamente no” risponde convinto Frisullo “noi siamo una Società che ogni anno deve ricominciare da zero e quindi, in genere, arriviamo a dare il nostro meglio in questi periodi”.
“Con ragazze sempre molto giovani” prosegue poi “ci vuole il giusto tempo perché possano essere, come si suol dire, amalgamate e formate”.
“Siamo solo contenti” è la conclusione del mister tricolore “perché questa stagione abbiamo tutte ragazzine molto giovani, che promettono molto bene e che stanno raccogliendo i primi frutti del loro impegno”.