La Fortitudo Nocerina è capeggiata da Anna Rosa Citarella, massimo dirigente che da anni guida il movimento femminile rossonero. In questa stagione il club era ai nastri di partenza del campionato di d’Eccellenza campana. La Fortitudo Nocerina manca  però dai campi da calcio dal febbraio 2020, visto il ritiro forzato comunicato questa primavera poco prima della ripartenza. In precedenza la sospensione dei campionati di novembre che non permise alle nocerine di esordire in campionato Abbiamo raggiunto la stessa Anna Rosa Citarella per fare il punto sull’ultimo delicato anno vissuto lontano dai campi di gioco dalla formazione rossonera.

Nella stagione 2019-2020 siete state impegnate nel torneo di Eccellenza. Come andò il campionato? Come avete vissuto la successiva pausa dettata dalla pandemia?
“Avevamo una rosa che per la maggioranza era alla prima esperienza nel calcio ad undici. E’ stata un annata emozionante, da montagne russe. Il punto più alto fu la splendida vittoria contro il Villaricca e aver dato filo da torcere alle Streghe di Benevento e all’ Indipendent. Quando hanno fermato tutto per Covid eravamo in lotta per i play-off”.

In estate la nuova apertura? Quali erano gli umori e i propositi in casa Fortitudo Nocerina?
“L’incertezza era tanta, come del resto la voglia di riprendere da dove ci eravamo fermate. Abbiamo ripreso con la preparazione pre-campionato attuando in modo minuzioso il protocollo. Sembrava filare tutto per il meglio, avevamo dato anche l’assenso alla coppa Campania, perché decisamente volevamo puntare alle prime posizioni”.

Quando il campionato sembrava essere prossimo alla ripresa il nuovo stop. Come avete affrontato questo ulteriore periodo di restrizioni di fine 2020?
“L’interruzione è stata un vero colpo, ci siamo riunite e abbiamo deciso di mantenere il tono atletico con allenamenti singoli e poi appena e stato possibile con allenamenti in piccoli gruppi. Avevamo la ferma convinzione che il campionato che prima o poi avrebbe avuto il via libera. Tutto filava per il verso giusto, mai un caso Covid:  tutte le ragazze rispettavano il protocollo”.

In primavera il via libera per i campionato. Come vi eravate organizzati per tornare in campo?
“Con l’arrivo della riapertura ci siamo date delle ulteriori regole:  no uscite con troppe persone, aperitivi, stare troppo con amici. Le ragazze dopo tanto tempo ferme avevano proprio bisogno di stare insieme, di ridere, scherzare, di fare squadra, avevano bisogno di liberare la loro passione correndo dietro al pallone”.

Poi il ritiro forzato, cosa è successo? Quanto vi è pesato dovervi tirare indietro in quel momento?
Il Covid ci ha toccato prima dall’esterno, con il papà di una delle atlete risultato positivo. Ma durante quei giorni un’altra atleta è risultata purtroppo contagiata: rischiavamo di creare disagi all’interno dello spogliatoio, Il tutto ha portato, quindi, ad alcune ragazze a rimanere per gioco di forze lontano dal campo. Abbiamo poi deciso di ritirarci: è stato inevitabile e personalmente mi è pesato tanto tantissimo. Non è stato semplice dire alle ragazze della decisione, ma rischiavamo di portare avanti una situazione difficile da gestire  rischiando di falsare il campionato delle altre squadre in caso le problematiche non fossero rientrate in poco tempo”.

Nella vostra squadra sono tantissime le giovani presenti. Dedicherete qualche data in questa estate alle più giovani per cercare di avvicinarle maggiormente a questo sport?
“Abbiamo fatto tutto nel mese di giugno diversi open day dedicati alle più giovani. La risposta è stata buona con bambine piccole dai 5 anni in su che si sono approcciate al calcio. Adesso riprenderemo in maniera più corposa a settembre questo discorso che reputiamo importante per il nostro movimento”.

Per la Fortitudo quali saranno gli obiettivi per l’annata 2021-2022?
“Sicuramente è ancora presto per fare proclami. Vogliamo sicuramente confermarci come una realtà positiva del territorio agro-nocerino-sarnese, dando l’opportunità a tante giovani di avvicinarsi a questo sport e praticare la disciplina che hanno sempre sognato”.

Nota un interesse maggiore delle ragazze verso il calcio femminile? Il buon momento della Nazionale, la Serie A su Sky, il Napoli ed il Pomigliano nella massima serie. Tutto questo può essere una vetrina positiva per il movimento campano?
“L’entrata nel calcio femminile della Juve prima e di Milan e Inter successivamente, combinata alla grande performance della Nazionale al Mondiale, hanno contribuito notevolmente alla crescita del movimento. Non va visto come un punto di arrivo ma piuttosto una conquista ,una tappa importante per la crescita del movimento. Si deve solo cercare evitare gli aspetti negativi del calcio maschile, troppi stranieri poca attenzione ai vivai, arrivi in questo mondo. Personalmente vorrei vedere una presenza più massiccia di atlete italiane, sia nelle squadre di Serie A che in quelle della B. La presenza in Serie A di due formazioni campane quali il Napoli e il Pomigliano non può fare che piacere perché ci dice che il movimento è in netta crescita”.