Presso il campo sportivo di via San Bernardo 11, a Pianezza (Torino), è andato in scena il “derby” fra il Torino Women ASD e l’USD Pianezza, valevole per la seconda giornata del campionato di eccellenza (girone A).
Le granata di casa, oggi però in divisa bianca, si sono schierate con un 3-4-3 di manovra, con il terzetto Palmisano–Tesse–Aghem a proteggere il portiere Giovannini e la regista Capello a giostrare davanti alla difesa, come frangi flutti, ma con licenza di provare l’inserimento. Nella zona mediana, le altre centrocampiste Furione–Molinar Min–Calabrese s’incaricavano di recuperare subito palla, una volta persa, alimentando il terzetto avanzato Caveglia Cresto–Cavallo–Zappone.
Le rossoblù ospiti, invece, adottavano un classico 4-4-2, con Rescigno fra i pali, Pasqualone–La Ganga–Dragone–Nigro nella linea difensiva, Sorleto–Di Benedetto–D’Ambrosio–Misuraca a centrocampo, Pellizzaroli e Sulpizi in avanti.
Il confronto è durato però solo una mezz’oretta, quella che è servita alle padrone di casa per recuperare lo svantaggio iniziale e portarsi sul 3-1.
Già al terzo minuto, infatti, le pianezzesi sorprendevano la difesa torinista con il più classico dei contropiedi: tre passaggi da un’area all’altra e velocissimo inserimento di Valentina Pellizzaroli con stoccata finale a rete, anche un po’ favorita dal rimpallo sul portiere in uscita.
Questo, però, sarà praticamente l’unico vero pericolo corso dalla squadra di casa (a parte una traversa al 40’ ed un paio di spunti, solo potenzialmente pericolosi), tanto che proprio il suo estremo difensore, Chiara Giovannini, trascorrerà una domenica di ordinaria amministrazione.
Nonostante l’immediato (5’) pareggio di Giorgia Cavallo, su preciso assist di Lucrezia Calabrese, le ragazze del mister Domenico Barone faticavano a riprendersi dal colpo subito a freddo e, pur spingendo in avanti, peccavano di precisione in fase conclusiva.
Il raddoppio di Martina Capello (regista arretrata, schierata sullo stile del mediano romanista Cristante, davanti alla linea difensiva, ma altrettanto abile nei tempi d’inserimento) al 14’ e la terza rete di Valentina Zappone, su assist della stessa Capello, con un tocco sotto misura al 28’, portavano finalmente un po’ di tranquillità e le toriniste iniziavano a gestire sempre meglio i tempi ed il ritmo della sfida, solamente più infastidite da qualche abbozzo di ripartenza avversaria.
Dopo un legno per parte, Vittoria Caveglia Cresto metteva a segno la quarta rete (con un preciso tocco dal limite, ad eludere l’uscita del pur valido numero uno rossoblù, Giulia Rescigno.
In apertura di ripresa, il Pianezza provava ad abbozzare un pressing maggiore, ma due inserimenti ficcanti della Caveglia Cresto in un paio di minuti (fra il 52’ ed il 53’), facevano crollare le eventuali ambizioni ospiti: il primo, concluso direttamente a rete dopo aver saltato anche il portiere, ed il secondo trasformato in oro da un traversone alto (a porta vuota) della Zappone, dopo la respinta dell’estremo difensore pianezzese.
E siccome piove sempre sul bagnato, ecco che pochi minuti dopo arrivavano un’altra marcatura della stessa Zappone (tocco di esterno destro a superare il portiere, dopo un’insistita azione sulla sinistra della Caveglia Cresto, al 57’) e la perfetta punizione (nel “sette” sinistro della porta avversaria, al 60’) di Sofia Tesse.
Sull’8-1, al demoralizzato Pianezza non restava altro che alzare bandiera bianca e piegarsi all’insistito fraseggio delle padrone di casa. La resa delle rossoblù, però, non inteneriva il Torino Women: al 70’ era Lucrezia Calabrese a “bucare” la difesa avversaria, concedendosi addirittura il lusso di far passare la sfera fra le gambe del numero uno avversario, mentre otto minuti più tardi Andrea Giulia Martinetto, subentrata alla Zappone, infilava il pallone in una porta ormai vuota, al termine di un batti e ribatti in stile flipper.
A completare il corposo tabellino dei marcatori, provvedeva poi Elisa Molinar Min che centrava il bersaglio all’82’ ed al 92’, rispettivamente con un diagonale chirurgico e con un tocco spiazzante da distanza ravvicinata.
Solo a questo punto la formazione di casa appariva appagata, lasciando scorrere senza più infierire gli ultimi minuti, sino al triplice fischio finale del sufficiente direttore di gara, il signor Guido Chiodo, della sezione di Torino.
Dopo un risultato conclusivo di 12-1 (ed un certo numero di parate della Rescino, che hanno impedito un passivo persin più corposo) non si può certo parlare di un match equilibrato: un match che la dice lunga, sulle ambizioni di capitan Brigitta Aghem e delle sue compagne.
Al termine della sfida, il tecnico Domenico Barone era palesemente soddisfatto: certamente del risultato rotondo, ma ancor più dall’applicazione messa in campo dalle sue ragazze. “Hanno giocato tutte molto bene, anche se l’avvio non è stato dei migliori” ha sottolineato il mister “il Pianezza ci ha colti di sorpresa e creato difficoltà ad inizio partita, ma le ragazze hanno saputo riprendersi poco per volta ed imporre il nostro gioco”.
Molto importante, per l’allenatore, è stato “l’aver messo in pratica quanto avevamo preparato in settimana, ovvero il provare gl’inserimenti ficcanti nella retroguardia avversaria”, e l’aver creato la maggior parte delle azioni pericolose proprio sfruttando questo tipo di tattica, non può che averlo reso felice.
Ma l’appagamento di Barone non si ferma di certo qui: “Grazie anche agli sforzi dei miei collaboratori Paola Carofano, Fabio Valla e Fabio Cerutti (rispettivamente allenatrice in seconda, preparatore dei portieri e fisioterapista – ndr), fra le ragazze si sta creando un gruppo molto unito, sentore di possibili risultati importanti”.
I due rotondi successi di questi primi turni (con 21 reti segnate e solo una subita), stanno già a dimostrare che quella imboccata potrebbe essere veramente una strada gloriosa, ma è proprio il condottiero granata a gettare acqua sul fuoco di facili entusiasmi: “Saranno le prossime due, impegnative, trasferte a dirci quale livello di competitività abbiamo raggiunto. Alessandria e Bulé Bellinzago sono avversarie veramente dotate e sicuramente ostiche da affrontare…”
Il livello del morale, con prestazioni così convincenti, non può comunque essere basso, ed il tecnico granata fa fatica a nascondersi: “Il presidente ci ha dato l’obiettivo di raggiungere la promozione e noi non possiamo, ma neppure vogliamo, sottrarci a questa richiesta. Fortunatamente il nostro gruppo cresce costantemente, giorno dopo giorno, e questo mi permette di essere abbastanza fiducioso”.
Proprio il numero uno del sodalizio granata, il presidentissimo Roberto Salerno, non potrà di certo esserlo in maniera inferiore: nonostante la passione per le sue ragazze lo ha fatto soffrire per quasi tutta la gara, anche quando il successo era già stato messo in cassaforte!