La curiosità è un concetto interessante da considerare quando fai parte del mondo dello sport. Bisogna sempre essere pronti ad aprirsi a nuove opportunità, tenere “la spia continuamente accesa” cambiando molto spesso anche visione d’insieme. Davide Cosmi, preparatore atletico approdato quest’anno al Ravenna Women, questo lo sa benissimo: ha deciso di approcciarsi al mondo femminile quasi per caso, ricavandone un’esperienza molto formativa dopo anni dedicati al calcio maschile.
Quali sono i tuoi compiti? Come prepari il lavoro e come lo differenzi in base alle caratteristiche e alle condizioni delle calciatrici?
“Al campo le ragazze, a inizio allenamento, hanno un circuito di pre-attivazione che prevede rinforzo e prevenzione generale. Un gruppo di solito fa questo tipo lavoro mentre un altro gruppo ne fa uno più specifico con il mister di natura tecnico-tattica. Per quel che riguarda la differenziazione degli allenamenti, la nostra idea è quella di impostare un tipo di lavoro al 90% con il pallone, con le ragazze sempre schierate ognuna nel proprio ruolo: fanno esattamente quello che dovrebbero poi fare la domenica in partita. A inizio settimana il lavoro è più metabolico, poi a mano a mano che ci avviciniamo alla gara ci concentriamo più sulla forza, a seconda anche del periodo in cui siamo“.
Cosa ti ha spinto a intraprendere questa strada? Eri già sicuro di voler fare il mestiere del preparatore?
“Il calcio è sempre stato una mia grande passione. Già da ragazzino andavo con mio padre a vedere le partite e mentre altri miei amici a metà gara andavano a giocare, a me piaceva stare soprattutto guardare. Penso di aver sempre avuto l’idea di far parte di una squadra di calcio, i miei studi mi hanno avvicinato al mondo sportivo già a 20 anni, quando facevo l’istruttore ai bambini. Poi piano piano mi sono avvicinato al mio reale interesse, che è quello della preparazione atletica“.
Quella al Ravenna Women è la tua prima esperienza nel mondo femminile. Hai dovuto fare degli adattamenti nella preparazione?
“Tra il maschile e il femminile, a livello fisico, cambia indubbiamente qualcosa. Diversa è l’intensità che può essere raggiunta, così come la forza e la potenza da mettere in gioco, però la metodologia di allenamento non ha distinzioni tra le due realtà, gli esercizi da proporre, seppur con degli adattamenti, sono gli stessi. In sostanza cambiano i volumi, l’intensità e il rapporto tra lavoro e recupero.
Hai anche allenato la formazione maschile del Ravenna. C’è qualcosa in particolare che ti lega a questa società?
“Con il Ravenna maschile abbiamo ottenuto grandi risultati, ho sicuramente dei bei ricordi che mi legano all’ambiente. Il mio ingresso nel mondo femminile è stato una casualità, poi conoscevo già il presidente Gasperoni dai tempi del maschile, magari questo ha favorito l’inizio del rapporto lavorativo“.
La squadra è ben piazzata in classifica, ma dal punto di vista atletico è un team vincente?
“Le ragazze sono sempre spronate in campo ad andare forte, si è visto in molte partite. È proprio la scelta tattica voluta da mister Recenti quella di essere sempre molto dinamiche e aggressive, prendere alte le avversarie, quindi per forza ci deve essere una certa intensità nel gioco, e per ottenere questo risultato la domenica devi averlo fatto una buona preparazione durante la settimana. Dal punto di vista atletico, pur avendo avuto due soste a causa del covid, la squadra ha sempre reagito bene e si è ripresa alla grande. Sarà un finale di campionato interessante“.
Lavorerai con la squadra anche il prossimo anno?
“È ancora un po’ presto per dirlo, tireremo le somme a fine campionato“.
Credit Photo: Ravenna Women