In una gara giocata splendidamente e vinta dalla Lazio con 3 reti segnate in meno di tre quarti di gara, è invece passata una Juventus Women brutta, ma abbastanza cinica da ipotecare la qualificazione pur incassando una sconfitta con due gol arrivati nell’ultimo quarto di gara, come successo all’andata. Ecco le pagelle delle 3 calciatrici che si sono distinte tra le padrone di casa e le 3 biancocelesti che hanno fermamente voluto e centrato la vittoria, a cura della nostra redazione.
KULLBERG: 7. Prestazione da incorniciare e da usare come monito per i momenti di difficoltà. Se nelle gare precedenti il suo andamento è stato piuttosto anonimo, contro la Lazio fa vedere a tutte di che pasta è fatta, lasciando il segno sia in fase di copertura, sia in fase offensiva. Chiusure puntuali e chirurgiche per sopperire alle mancanze delle compagne in posizione avanzata, conclusioni puntuali e chirurgiche per condannare la Lazio all’eliminazione dalla Coppa Italia. Oggi si sente “tuttocampista”, e fa bene a seguire l’istinto. Il contributo al primo gol bianconero e la rete segnata in zona Cesarini sono più che meritati. La parola del giorno per lei è: “solidità”.
BONANSEA: 7. C’è poco da fare: se ti chiami “Barbara Bonansea”, puoi giocare anche solo cinque minuti e fare comunque il colpo grosso. Il suo ingresso in campo si vede e si sente da fuori, lo vedono e lo sentono le calciatrici biancocelesti in campo, che vedono la Juventus cominciare a scippare palloni grazie ai suoi piedi. L’azione che porta al primo gol bianconero parte da lei, e per questione di decimi di secondo non è sua la rete che sblocca il match della Juventus. Parola chiave: “playmaker”, e i difensori laziali l’hanno capito a loro spese.
GALLO: 7,5. La più piccola (per età anagrafica) in campo giganteggia nell’area di rigore della Juventus Women ed evita che il passivo diventi irrecuperabile. Alla prima da titolare, in una partita tutt’altro che facile, tira fuori le unghie e riesce a contenere due calciatrici importanti e di qualità come Simonetti e Piemonte. Negli interventi è pulita, precisa, mirata. Il detto giusto non è “ogni riccio, un capriccio”, bensì “ogni riccio leva un impiccio”: in una parola, semplice ma efficace, “brava”. Forse la migliore delle bianconere.
SIMONETTI: 7,5. La migliore tra le biancocelesti, autrice di una partita splendida sotto tutti i punti di vista: doppietta voluta, cercata e messa a segno, cross in area pericolosi e di difficile gestione per la difesa avversaria, fughe in campo dalle centrocampista bianconere incapaci di toglierle il pallone dai piedi nel fraseggio con le compagne di squadra. Flaminia, come una delle principali strade del mitico Impero Romano, è anche una delle principali strade che le compagne cercano per arrivare all’area avversaria e che portano la Lazio alla vittoria. Fa quasi tripletta con il tiro-cross che scheggia la traversa. La parola per lei è: “fulcro”.
KAJÁN: 7. Il sigillo che mette in partita pesa e taglia le ali alla Juventus Women quando la squadra bianconera punta ad andare all’intervallo con una sola rete incassata. Anche nella ripresa è ingestibile per i difensori bianconeri, approfitta della loro confusione e le colpisce dentro l’area immaginando di avere davanti a sé i birilli del bowling da superare per trovare lo strike (fortunatamente, non ne butta giù nessuna se non in senso psicologico e figurato). Sfortunata in un paio di occasioni, che potrebbero diventare il definitivo KO bianconero.
PIEMONTE: 7. Mettere in discussione la qualità di Martina Piemonte è come farsi il solletico: impossibile, esatto. La numero 18 biancoceleste, anche se non trova il gol, è essenziale nel gioco: serve le compagne, recupera palloni che sembrano ormai buttati via, anticipa le bianconere e sta loro con il fiato sul collo, non lasciandole respirare neanche per un istante. Vera combattente, dal fischio d’inizio a quello finale si conferma tra le più talentuose e ostiche del Campionato (come se non fosse risaputo). La sua parola è: “pericolo”.
Menzione d’onore per OLIVIERO, che meriterebbe anche lei di figurare tra le migliori della Lazio e della partita per l’impegno, la presenza costante nel fraseggio biancoceleste e nel cercare la rete ai danni della Juventus.