“Dopo tre mesi di allenamenti in smart working abbiamo riassaggiato il campo, il pallone, le compagne, il gioco. E’ stato emozionante per tutti. Si percepiva l’entusiasmo e la voglia di poter stare di nuovo insieme”. A parlare è il tecnico della Fiorentina Femminile Primavera, Claudio Ricci, rispondendo alla domanda su quanto sia stato importante rientrare dopo i mesi di stop. Il campionato Primavera ripartirà a breve con un format diverso che il coach sembra apprezzare: “la ritengo una scelta intelligente vista l’instabilità del momento”.
Ritiene che lo stop fosse necessario o magari si poteva continuare con un protocollo sanitario ad hoc?
Non essendo un medico non ho idea su protocolli, ho sempre pensato che in questo periodo fosse giusto seguire scrupolosamente le indicazioni delle Autorità senza sindacare. Le società e la Federazione, insieme ai vari staff medici e comitati istituiti, avranno fatto scelte ragionate e logiche cercando di valutarne pro e contro. Quindi è sicuramente stato giusto fare così.
Questa pandemia ha sconvolto molto i giovani, come vi siete mossi nei confronti di queste ragazze per tenerle unite?
In realtà il virus non ha risparmiato nessuno. Le ragazze sono state molto brave e si son sempre comportate in maniera responsabile e matura accettando la situazione. Noi abbiamo fatto due giorni di allenamento su Zoom a settimana grazie all’impegno dello staff e del preparatore atletico Jacopo Danesi. Nei giorni in cui era consentito anche per gli impegni scolastici, sempre online, davamo programmi di allenamento da effettuare individualmente all’aperto. Inoltre ne abbiamo approfittato per creare qualcosa di innovativo.
Cioè?
Piccoli gruppi su zoom per parlare e migliorare le conoscenze sul gioco delle ragazze. Il dialogo non è mai mancato. A prescindere dalla pandemia è un aspetto che abbiamo voluto curare molto e che ritengo fondamentale.
Il nuovo format prevede che si disputi solo parte del girone di ritorno, è d’accordo?
Sì, mi auguro si riesca a portare fino in fondo il campionato. Le partite sono un aspetto importante del percorso formativo, ma vista l’instabilità del momento completare totalmente il campionato sarebbe stato difficile.
Qual è l’obiettivo di questa stagione?
La società è sempre stata molto chiara l’obiettivo primario dev’esser quello di portare calciatrici alla fine del percorso del settore giovanile ad esser pronte per la prima squadra, quello è l’obiettivo a cui teniamo tutti per cui lavoriamo quotidianamente, poi è chiaro che giochiamo una competizione e le competizioni si giocano per cercar di fare il meglio possibile.
In più occasioni il tecnico Antonio Cincotta ha lodato il lavoro del settore giovanile…
Sono contento delle parole del mister, con lui ed il suo team ho un buon rapporto. Sono felice quando parla positivamente delle ragazze che arrivano in prima squadra sottolineando che sono ben predisposte a stare sul campo e a lavorare intensamente; che sono serie e che sanno rapportarsi in quel contesto. Penso si sia fatto un ottimo lavoro a partire dalle pulcine fino alla primavera: ogni staff ha messo un tassello nel percorso. Vederle allenarsi assieme alle grandi con quell’atteggiamento è motivo di orgoglio per tutti coloro che hanno contribuito.
Molti elementi della sua formazione si stanno allenando in prima squadra a causa delle assenze…
Per queste ragazze si è aperta una grande opportunità. Certo ci sono ritmi diversi, stress mentale che aumenta, qualità di allenamento fisico e tecnico superiori. Chiaramente è un passo molto formativo per loro, sono convinto che sapranno sfruttare l’occasione per crescere ancora. Vederle allenarsi assieme alle grandi con quell’atteggiamento è motivo di orgoglio per tutti coloro che hanno contribuito.
Diverse giovani del gruppo precedente stanno operando bene in prestito, è soddisfatto del lavoro portato avanti?
Sinceramente siamo stati molto fermi in questi due anni. Non sono pienamente soddisfatto del lavoro svolto, però sono contento di vedere come le ragazze si stanno comportando dove sono andate a giocare. Sono giovani di talento e giocare con continuità è importante. Mi aspetto da tutte un’ottima seconda parte di stagione.
C’è un elemento nel gruppo che lei vede già prossimo a rimanere in pianta stabile con le grandi?
Considerando le 2001, che già sono in prima come Margherita Monnecchi e Sofia Lorieri; le altre in prestito, come Azzurra Corazzi e Marta Morreale, anche Rebecca Mani è una calciatrice che può stare stabilmente con il gruppo di Cincotta. Per caratteristiche tecniche ed atletiche qualcuna deve ancora completarsi; stessa cosa a livello tattico. Ma potersi allenare con la prima squadra migliorerà questi aspetti.
Le sue ragazze potrebbero essere le prime a vivere il professionismo nella sua integrità quando arriverà. Come state operando per mantenerle concentrate sugli aspetti positivi del calcio?
Io credo che si debba semplicemente essere buoni esempi nel quotidiano. Occorre sottolineare gli aspetti positivi del calcio, dello sport; essere credibili competenti per farle crescere in un ambiente sano, con un percorso formativo di alto profilo come lo è quello della Fiorentina. Inoltre siamo molto attenti, come società, all’aspetto scolastico perché deve essere chiaro che quello deve essere l’aspetto prioritario.
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