Ritorno a casa. Dopo una carriera scintillante sviluppatasi in giro per l’Italia, Giorgia Motta ha seguito il richiamo del cuore: il difensore classe 1984 è il primo grande rinforzo per il Chievoverona Valpo di mister Diego Zuccher.
Cresciuta calcisticamente nelle giovanili del Bardolino, Giorgia entra in contatto con il massimo palcoscenico italiano nel 1998, anno che sancisce il suo esordio in A proprio con la compagine lacustre. Da quel battesimo inizia una rapida ascesa, che nel giro di qualche anno la porterà ad imporsi come uno dei terzini più vincenti e convincenti di tutto lo Stivale: Sassari, Firenze e Mozzanica, oltre a Verona, sono le piazze che l’hanno vista brillare nell’ultimo quindicennio calcistico.
Il palmares di Giorgia contempla anche ventiquattro presenze con la rappresentativa azzurra, un vanto non indifferente per una colonna portante del Chievo Valpo che verrà. Un’estremità del filo che l’ha ricondotta entro le mura scaligere era poi impugnata da una figura speciale.
«Venire a giocare al Valpo per me è stata una questione di cuore – spiega Giorgia – tifo la squadra praticamente da sempre ed in cuor mio ero certa che prima o poi sarei venuta qui a giocare. Mi si è presentata dunque un’opportunità speciale che a trentaquattro anni non potevo farmi sfuggire. Avrò di nuovo la possibilità di giocare con Valentina Boni, una grandissima amica, oltre che una compagna formidabile: penso che rimanga una dei talenti più cristallini espressi della nostra Serie A, una giocatrice straordinaria, che mette la squadra nella condizione migliore per esprimere il proprio gioco».
Lo sguardo rivolto al futuro, con un pizzico di nostalgia. Il neo difensore gialloblù ci tiene a ringraziare pubblicamente il Mozzanica, una seconda famiglia, più che una semplice società.
«Vestire la maglia del Chievo per me sarà un orgoglio immenso – prosegue la Motta – ma non nascondo il fatto lasciare Bergamo sia stata una scelta dolorosissima. Nella mia carriera sono entrata in contatto con diversi ambienti, mai nessuno però come quello di Mozzanica: sia a livello di spogliatoio, che a livello dirigenziale ho trovato davvero una realtà straordinaria, popolata da persone davvero eccezionali. Un immenso grazie lo devo rivolgere a loro, per la grande umanità e professionalità dimostrata nei miei confronti. Le impressioni su questa nuova avventura? Seguo da anni la squadra e mi piaceva molto il tipo di gioco che mister Diego Zuccher promuoveva sin dalla Serie B. Quest’anno poi è stato disputato un super campionato, seguendo sempre la filosofia di calcio proposta dal tecnico. Ora però arriva il bello, in quanto ci dovremo riconfermare, provando a fare nuovamente un passo in avanti. Se penso al Valpo penso ad un percorso idealmente perfetto, che ha avuto nella recente salvezza una tappa fondamentale e gratificante, un viaggio che ora continuerà, con la speranza di vivere altri momenti da ricordare. Non vedo l’ora di iniziare».
Un torneo al continuo rialzo. Il pensiero di Giorgia relativamente al recente sviluppo del massimo palcoscenico italiano si racchiude tutto in questo assioma: con il passare delle stagioni, tutte le realtà calcistiche di prima fascia aumentano la propria competitività. «La Serie A è una manifestazione in costante crescita – conclude il nuovo acquisto – mentre qualche anno fa molti risultati erano da principio scontati, in tempi recenti ho appurato come nessun confronto sia già vinto in partenza. Il fattore alla base del miglioramento del sistema risiede tutto in questa rinnovata competitività di fondo».
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