La Figc ha investito molto, soldi e idee, sul calcio femminile. Ha “rinforzato” le nazionali, ha ospitato la finale di Champions a Reggio Emilia (uno spettacolo), ha progetti importanti per il futuro ma il problema, il nodo, è la nuova Lega Nazionale Dilettanti. Prima se n’è andata Rosella Sensi: pare che la presidentessa della Roma avesse attriti con alcune dirigenti di Piazzale Flaminio, ma anche lei non aveva dimostrato eccessivo entusiasmo per il movimento femminile e nelle sue poche uscite pubbliche parlava volentieri solo di Totti.
La Lega del presidente Cosentino, forte alleato di Tavecchio, non segue il calcio femminile come dovrebbe. Un sito dedicato alle ragazze quasi nascosto, e poco aggiornato. Niente tv per la finale di Coppa Italia fra Brescia e Verona, le due squadre regine del campionato: solo una diretta streaming riservata a pochi intimi. D’altronde, Cosentino non è andato nemmeno a consegnare la Coppa Italia (maschile) in occasione della finale di Firenze.
Ha delegato. Il calcio femmnile forse è solo un fastidio per la Lega che fu (e che è ancora) di Tavecchio.
Calcio femminile e il silenzio della Lega Dilettanti
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se le calciatrici fossero state disposte al doping e alle partite truccate (come i maschi condannati o quelli vicino a loro che fanno i verginelli: “Non lo sapevo!”) avrebbero già ricevuto lo status di professioniste e l’equiparazione economica.
è solo sessismo, disinteresse e ignoranza.