Nel girone A di Serie B di futsal femminile a guadagnarsi l’accesso ai play-off, dopo la regular season, è stata anche lo Jasnagora che però ha abbandonato i sogni promozione con il passo falso contro il Pero. A parlare in casa sarda della stagione appena conclusa è stata Roberta Orgiu, capitano e numero 10 dello Jasna, che sulla sfida conclusiva della loro annata ha sottolineato:
“Alla gara siamo arrivate con la giusta preparazione mentale e fisica, affinando la nostra identità di squadra, allenamento dopo allenamento. Siamo arrivate con la voglia di portare a casa un risultato positivo a nostro favore. Come tutte le finali, che sono partite a se, abbiamo cercato di giocare con pazienza e attenzione; abbiamo pagato alcune disattenzioni di troppo rispetto alle avversarie. E’ stata comunque una bella prestazione di carattere”.
Sulla stagione delle cagliaritana, invece, la classe ’84 aggiunge:
“Valuto il cammino di una squadra intera che con tanto lavoro, carattere, dedizione, orgoglio, unione e sacrificio ha cercato di portare a casa un sogno. Abbiamo affrontato tanti momenti difficili, tra alti e bassi, uscendone sempre più forti e unite di prima”.
Sulla sua annata, poi, ci dice:
“Per me non è stata un’annata semplice ma so che ogni minuto che mi è stato concesso per aiutare la mia squadra a raggiungere i nostri obiettivi, è stato sfruttato. Non ho nessun rimpianto e sono felice della mia 25esima stagione di calcio a 5 e di avere avuto la possibilità di vivere la mia passione intensamente con splendide persone che porterò sempre nel mio cuore e nei miei ricordi”.
Sul girone A, invece, la calcettista afferma:
“A mio avviso è stato un girone con squadre di livello, che ci hanno dato del filo da torcere. Per arrivare terze con la miglior difesa ci è voluta tanta applicazione fisica e mentale. Quello che ci ha contraddistinto sono i talenti (non solo a livello di calcio a 5 ma anche di umanità) presenti in squadra e la capacità di andare tutti nella stessa direzione. Non ci siamo mai fatte pesare nulla, anche dopo le sconfitte, come professioniste, ci si allenava ancora più forte e si andava avanti verso il nuovo obiettivo”.
Sui momenti più belli Orgiu ricorda:
“I momenti che mi porterò dietro sono la felicità per le vittorie, l’insegnamento delle sconfitte, l’emozione incontenibile e l’adrenalina che provo ad ogni mio goal (anche alla soglia dei 40 anni non è cambiato niente). I momenti passati assieme alla mia squadra, durante gli allenamenti e le nostre uscite, le risate, i pianti e gli abbracci! Mi porterò dietro il ricordo dei momenti passati assieme alle persone speciali che lo sport ci da la fortuna di incontrare. Un ulteriore esperienza che porterò sempre con me e che mi ha permesso di forgiare ulteriormente il carattere e la mente”
La chiusura è con un messaggio particolare:
“Ringrazio di cuore i tifosi per esserci stati vicini e aver supportato la squadra sempre e comunque e per l’affetto dimostrato. Alle mie ragazze dico che non avrei desiderato compagne diverse. Ognuna di loro mi ha donato e insegnato un qualcosa che porterò dentro di me. Le ringrazio per la fiducia, la stima, la lealtà e il sostegno durante tutti questi mesi, gli abbracci, i sorrisi e le parole di incoraggiamento. Continuate sempre a praticare questo sport con dedizione, passione, lealtà, carattere e senso di responsabilità e cercate di arrivare dove meritate. Non sentite mai il peso di un fallimento ma la voglia di riprovare sempre e comunque, perchè le soddisfazioni arriveranno; arrivano sempre. Resterò la vostra tifosa numero uno”.