Non un briciolo meno del 100%, anzi qualcosa in più. L’imperativo di Jessika Manieri in vista della gara di domenica contro il Bitonto (ore 18:15 al PalaRoma) è chiaro. E non solo perché dall’altra parte c’è una squadra che ha ottenuto solo vittorie, ma perché questo dovrà essere lo standard del GTM Montesilvano per continuare a risalire la china, così come fatto nelle ultime partite.
“Contro la Kick Off, che è una delle squadre più preparate a livello tattico, siamo state intelligenti: mister Morgado ci ha chiesto di giocare in un certo modo contro una difesa a uomo e in più abbiamo trovato parecchi spazi alle spalle della loro ultima linea. In generale, una prestazione positiva”.
Quanto di buono fatto fino ad oggi, va ora moltiplicato all’ennesima potenza per dare la prima vera scossa alla classifica. Manieri ha ben presenti le difficoltà del caso, ma ci crede.
“Un po’ perché lavorano da più tempo insieme, un po’ perché hanno in buona parte confermato la rosa che ha già vinto tutto, il Bitonto potrebbe essere più pronto. C’è poi una Renatinha che è difficile da ingabbiare, eppure ho tanta fiducia nelle compagne – tanto nelle “vecchie” che nelle nuove – e nei principi del mister. Stiamo crescendo e dobbiamo continuare a dimostrarlo, anche perché ogni domenica avrà delle insidie e noi dovremo essere brave ad aggirarle facendo la massima attenzione”.
È stata proprio quell’adrenalina del giorno di gara a posticipare un ritiro che sembrava scritto solo pochi mesi fa.
“Quando ho lasciato Pescara per tornare in Brasile, avevo davvero portato con me tutta la mia roba. Ero decisa e avevo comunicato alla società di non fare affidamento su di me. Ma i giorni senza futsal iniziavano a pesarmi, pensare che la domenica non avrei più giocato mi faceva stare male. E mentre la mia testa ricominciava a riempirsi di futsal, ecco che – in maniera del tutto inaspettata – ho ricevuto di nuovo la chiamata della Nazionale per la Copa América. Quando ero alla Salinis non avevo potuto rispondere positivamente, poi c’è stato il Covid e ora? Non potevo rifiutare un’opportunità simile. E così ho continuato: ho detto sì al Brasile e ho detto sì, ancora una volta, al GTM Montesilvano”.
Più forte di lei il richiamo del parquet, più forte anche del dolore che si porta dietro ormai da anni e che certi giorni diventa insopportabile.
“Poi ci sarebbero state altre 4 operazioni, ma avevo 17 anni la prima volta che ho subito un intervento per una lesione al menisco. Quell’anno mi ero trasferita lontana da casa – dal Centro-Est al Sud, dove questo sport è molto più diffuso – per inseguire un sogno con il Female Futsal che mi aveva notata nella fase finale di un campionato interregionale. L’incontro con Eder Popioski è stato fondamentale, perché lui ha sviluppato la mia capacità di ragionare, di pensare in campo. E poi sono stati gli anni più belli, pensa che per un biennio almeno abbiamo vinto tutte le competizioni di fila. Nessuna esclusa”.
A 17 anni arriva anche la prima convocazione in verdeoro per la Sul Americana, semplicemente la vecchia nomenclatura della Copa Amèrica che Manieri ha alzato al cielo lo scorso 1° ottobre. 2006-2023, un cerchio che si chiude. Da adolescente a bambina, da promessa a campionessa di assoluto livello.
“Come mi sento? So di aver dato tutto quello che ho potuto a questo sport. Nonostante le difficoltà non mi sono mai risparmiata, sono stata sempre io tutta intera, anche nei giorni in cui il dolore mi ha annebbiava la mente. Penso che tante persone al posto mio avrebbero mollato, io – invece – ho resistito. E di questo sono molto fiera”.
Ufficio Stampa Montesilvano