Gianluca Marzuoli e il suo Bitonto alla vigilia della parte decisiva della stagione. Conversazione con il condottiero che guiderà le leonesse neroverdi verso la Final Four e i Play off tra forza della squadra, mancanza di un palazzetto e il suo rapporto con una città che oramai l’ha adottato.

Sono stati 10 mesi vissuti ad alta velocità, considerando il lavoro di costruzione che c’era da fare per essere da subito competitivi sul campo e ricambiare il grande affetto dei nostri tifosi che sono meravigliosi, sostengono la squadra in ogni circostanza, a testimonianza dell’immenso lavoro fatto dalla società che in pochissimo tempo è riuscita a fare innamorare una città intera al cospetto di una grande squadra che ogni domenica scende in campo per dare loro una gioia. Basta pensare che questo è solamente il secondo anno di A, e vedere il palazzetto pieno in ogni ordine di posto in una partita non di cartello fa capire che la domenica non è solo tifare per i propri colori ma anche un motivo per stare vicino alla squadra, alle giocatrici, qualsiasi sia l’avversario da affrontare.

Purtroppo, come dici abbiamo un handicap notevole, come squadra soprattutto, ovvero di non avere una “casa” dove poter allenarsi tutti i giorni e giocare la domenica, abbiamo disputato tante partite e per mancanza di strutture nel territorio Bitontino siamo stati costretti ad adeguarci in campi limitrofi dove spesso non abbiamo nemmeno gli spazi necessari per poterci allenare. E’ come se avessimo disputato l’intero campionato fuori casa. Spero anche per i nostri tifosi che tutto questo disagio possa finire e che in un futuro non troppo lontano si possa avere a disposizione un impianto di gioco dove la squadra possa riconoscersi a pieno ed avere un legame ancora più forte con i propri sostenitori.

E’ una stagione dove finora abbiamo rispettato quelle che erano le prospettive della società: un piazzamento importante in campionato e la Final Four che era un obiettivo fondamentale da raggiungere per avere la possibilità di giocarsi il primo titolo della stagione. I numeri lasciano il tempo che trovano, vanno bene per gli statistici. Parlando del percorso della squadra invece posso dire che è stato positivo, avevamo bisogno di conoscerci un pò tutti, è stato il punto zero di un inizio e sono soddisfatto del processo di apprendimento raggiunto dalla squadra fino ad ora, ma non sarò mai completamente soddisfatto per il lavoro svolto né tantomeno contento perché penso che in ogni circostanza si possa continuare a crescere per raggiungere livelli superiori di competitività.

Come dicevo sopra abbiamo raggiunto un buon livello di competitività, la squadra sta bene, a parte i malanni stagionali e qualche acciacco di normale amministrazione, abbiamo avuto finora una stagione tranquilla e lineare. Fra qualche settimana inizia la parte clou della stagione dove sarà importante arrivare bene di testa e di gambe e per questo mi ritengo un allenatore privilegiato, perché posso contare sull’apporto di Paka Marques, una professionista “unica” che riesce a far dare il meglio delle proprie qualità ad ogni giocatrice, sono assolutamente certo che avrà un ruolo determinante all’interno del mondo Bitonto C5 e la sua presenza darà una marcia in più a tutti.

Pescara e Falconara hanno uno storico che permette loro di avere più abitudine a disputare partite importanti. Noi abbiamo dimostrato nel corso della stagione di potercela giocare alla pari, non parlerei di banco di prova perché non abbiamo bisogno di battere queste squadre per essere definitivamente forti, ma di accorciare il gap che ci divide e questo possiamo farlo solo restando sempre ai vertici e nel tempo abituarci a giocare quelle partite importanti che fanno crescere e accorciare le distanze che ci separano da loro.

COMUNICATO BITONTO