Credit: Lazio

Nell’ultimo week-end di settembre ripartirà la Serie A di futsal con 13 le formazioni inserite. Tra i team presenti nella massima divisione di calcio a 5 femminile anche la Lazio C5 che vede in rosa Carola Colucci. Abbiamo raggiunto la calcettista classe ’97, giunta a Roma nel corso della passata annata, che apre l’intervista con una battuta sulla scorsa stagione:

“Arrivare alla Lazio a gennaio è stata una fortuna. Dopo un inizio un po’ complicato, ho ritrovato i giusti stimoli e mi sono rimessa in gioco in una società che compete per vincere.  Della scorsa stagione mi porto tutto, consapevole che la strada da percorrere è ancora lunga. Per questo motivo ho esitato a rinnovare il mio impegno con la Lazio”.

Stagione cominciata con il ritiro, prologo all’esordio in campionato, sul quale l’ex Pelletterie sottolinea: “Finalmente si riparte. Siamo un bel gruppo che rema nella stessa direzione, l’obiettivo è entrare sempre in campo per vincere e arrivare il più lontano possibile. Personalmente è un anno importante, fare il pivot alla Lazio ha un valore non indifferente. Bisogna arrivare a cifra doppia con le reti, arrivare in Coppa il più lontano possibile e anche ai play-off, ma intanto si pensa alla prima di campionato”.

Elisa, poi, continua ricordando: “Siamo una squadra nuova che ha bisogno di un buon rodaggio e di amalgamarsi il più possibile nel campo. Sono state settimane molto intense, specialmente le prime due, essendoci tante nuove abbiamo fatto tanti test match. Il mister ha reputato importante giocare molto”.

Esordio con la neopromossa Mediterranea, match sul quale la calcettista ci dice:
“La prima di campionato è sempre una gara difficile, ma c’è entusiasmo, non vediamo l’ora di aprire questa nuova Serie A. Sarò sicuramente di parte, ma la serie A di futsal femminile per me è lo spettacolo migliore di tutti. Ci sono sicuramente società favorite, ma quel che succede in campo è un’altra storia”.

La chiusura è con una considerazione sul momento del futsal, in particolare quello femminile:
“C’è ancora tanto lavoro da fare. Si continua a parlare di semi-professionismo, dove siamo noi ragazze a metterci tanta professionalità, allo stesso tempo sono più numerose le società che lavorano con dedizione e serietà. Il lavoro sulle giovanili è decisamente la cosa più bella e importante che la Divisione sta facendo, capire che bisogna partire dal basso per formare le giocatrici del domani, specialmente in Italia, è fondamentale”.

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