Un appuntamento prestigioso per una novità storica. La terza edizione di Play segna la nascita della Hall of Fame del futsal femminile: la prima Legend in rosa è Sissy Trovato Mazza, scomparsa nel 2019, con lei Mina D’Ippolito, Francesca Mannavola e Valentina Margarito.
TROVATO MAZZA – La foto di un meraviglioso sorriso dopo la vittoria del primo scudetto della Serie A con la Pro Reggina, subito bissata dalla conquista della Supercoppa. È così che ci piace ricordare Sissy Trovato Mazza, il portiere originario di Taurianova, la cui vita è stata spezzata troppo in fretta, nel 2019 e dopo due anni di lotta, in seguito a un tragico evento che chiede ancora giustizia. La storia delle Legend al femminile inizia inevitabilmente da lei, la prima vincitrice del nuovo corso del futsal partito nella stagione 2011/12 e chiuso in trionfo dalla squadra di Enzo Tramontana. Eppure, la serie finale non era partita bene: dopo il k.o. del PalaBotteghelle, il fortino amaranto, lo scudetto sembrava cosa ormai fatta per un Real Statte in forma smagliante. Che non aveva fatto i conti, però, col ritorno delle reggine, straordinarie nelle due gare successive al PalaCurtivecchi. È lì che la festa tricolore inizia, per spegnersi soltanto alle prime luci del mattino, tra le strade di Reggio Calabria. L’anno successivo, per motivi lavorativi, Sissy lascia la sua terra, ma non il futsal: la sua carriera continua in Veneto, purtroppo solo per poco, tra Lupe e Rambla. Sissy Trovato Mazza, numero 1 della Pro Reggina e Legend femminile numero 1.
D’IPPOLITO – Sudore, sacrificio, successo. Queste le tre “s” di Mina D’Ippolito, storico capitano del Real Statte e mai dimenticata maglia numero 9 rossoblù. Per questo, capita molto più di frequente di parlare di lei con una sigla: K9. Come succede per tutti gli idoli sportivi. Insieme a papà Emilio, prezioso dirigente stattese scomparso nel 2018, ha vissuto l’epoca d’oro dello Statte collezionando – in quasi 20 anni con la stessa casacca – 11 titoli nazionali (3 scudetti, 4 Coppe Italia e 4 Supercoppe) e oltre 30 regionali. L’ultimo trofeo l’ha vinto a 37 anni: è stato la Coppa Italia giocata al Pala Giovanni Paolo II di Pescara contro il Montesilvano (3-0). In panchina, dall’altra parte, c’era l’attuale CT della Nazionale femminile, Francesca Salvatore. Una volta dato l’addio al futsal (nel 2015), con tanto di ritiro della 9 in segno di rispetto da parte del club di una vita, anche per Mina è arrivata la carriera da allenatrice: la sua prima e unica esperienza è il biennio alla New Team Noci in Serie A, categoria nella quale ha ottenuto buoni risultati. A febbraio del 2020, prima del fischio d’inizio della finale di Coppa della Divisione Femminile a Taranto, la Divisione Calcio a 5 ha omaggiato Mina D’Ippolito “per i successi di una carriera e per il contributo alla crescita del futsal femminile”.
MANNAVOLA – Prima il calcio a 11, poi il calcio a 5. Eroina dei due mondi sportivi, Francesca Mannavola (10/02/1982) ha dispensato giocate di classe per ben 22 anni, 13 dei quali al servizio del futsal. Figlia d’arte – papà Giosuè, suo primo e più grande tifoso, è stato calciatore nella Pro Italia di Taranto –, Francesca ha iniziato a giocare sotto casa per poi esordire appena 14enne in Serie A col Gravina, come centrocampista centrale. Piedi buoni, anzi buonissimi, e visione di gioco fuori dal normale. Nel calcio ha anche vestito le maglie di Milan e Picenum, fino alla conquista della maglia Azzurra con le Nazionali giovanili. Il passaggio al futsal arriva col Montesilvano, club nel quale rimane ben 7 stagioni, vincendo due scudetti e due Supercoppe. Tra le sue esperienze sul 40×20 anche FB5, Lazio, Real Statte e Pescara, tutto questo senza mai mettere in secondo piano studi e lavoro: dopo la laurea in Scienze giuridiche economiche e manageriali dello sport conseguita con 110 e lode, Francesca si realizza professionalmente prima come Area Manager centro-sud Italia della Sixtus per circa 12 anni, mentre oggi ricopre il ruolo di responsabile commerciale dell’azienda leader nel mondo del futsal Gems, ruolo che le permette di rimanere vicina al suo amato sport. L’addio al pallone a rimbalzo controllato porta la data del 2017. “Volevo lasciare con un bel ricordo”, dice in un’intervista. E come può vedere, il futsal non l’ha mai dimenticata.
MARGARITO – 17 anni con la maglia rossoblù. L’ultima delle bandiere e anche l’ultima ad abbandonare la nave del Real Statte nell’anno più buio. Ma prima di questo, c’è molto altro da raccontare. C’è la storia del “club più titolato d’Italia”, che tanto deve proprio a quella bimba diventata grande con due colori che ormai le scorrono nel sangue. Così come dovrebbe essere per un vero capitano. Poco innamorata della corsa, Valentina finisce tra i pali per caso, senza sapere che ha iniziato a scrivere il suo destino. A 12 anni, il presidente Rosalba Maruccia la vuole fortemente alla PlanetSport. Il tempo di esordire (i due anni di attesa sembrano non passare mai, tanto per lei quanto per la società) e anche Tony Marzella si accorge inevitabilmente di lei: lo stile è personale, ma super efficace. Il carattere è quello di un portiere già pronto per le grandi competizioni che non tardano ad arrivare. Dal 2005/06 in poi, infatti, quella dello Statte diventa una seconda famiglia con la quale condivide gioie enormi: 2 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe e titoli personali (miglior portiere nell’anno del tricolore a Cercola, MVP della Final Eight di Bisceglie 2021/22 più il premio 5TAR Futsal relativo alla stessa stagione, etc.). Alla fine del 2022/23 saluta lo Statte e anche il futsal, forse. A noi piace pensare che sia soltanto una pausa.