Nella Serie A di calcio a 5 femminile una delle formazioni che cerca di avvicinarsi al centro della classifica è l’Audace Verona. Il club veneto, infatti, dista solo due punti dall’ottava piazza che vale i play-off che proverà ad avvicinare dalla prossima sfida con la Lazio. In vista del 20° turno di campionato a parlare, ai nostri microfoni, è stata Benedetta De Angelis, classe ’92, che ci ha dichiarato:
“La Lazio è una squadra ostica, che utilizza tutta le armi a sua disposizione.
Mi aspetto una partita molto intensa, fisica e nervosa e credo che l’Audace, finalmente con cuore e testa più leggeri, possa ambire a una vittoria. Arriviamo da due settimane di stop che ci sono servite per riposare, dopo un periodo molto impegnativo da tutti i punti di vista. Siamo già tornate sul pezzo e il mister ci tiene a non farci perdere di vista il fatto che la stagione non è finita e che potremmo ancora ottenere qualcosa in più di una semplice, ma non scontata, salvezza”.
Audace in campo dopo il successo con il Pelletterie che l’ex di Lazio, Falconara e Olimpus Roma commenta cosi: “Avevamo bisogno di questa vittoria più di ogni altra cosa per raggiungere una salvezza che sicuramente avremmo dovuto e potuto ottenere più agevolmente, magari con qualche giornata di anticipo e senza tutta questa pressione. Però, nonostante una situazione psicologica che sicuramente non era delle migliori date le precedenti sconfitte, la squadra ha reagito con compattezza e maturità, conducendo la partita senza troppi pericoli e dominando sul finale. Al termine della partita eravamo più sollevate che felici, stato d’animo che conserverò sicuramente dentro me per parecchio tempo”.
Sulla Serie A che si avvicina alla conclusione della regular season, poi, Benedetta aggiunge:
“Negli ultimi anni ho visto una Serie A sempre più competitiva nella fascia medio – bassa, mentre in alto c’è una forbice che purtroppo riflette forse un andamento un po’ sproporzionato del movimento. L’Audace, rispetto a tante altre società, ha un approccio
misurato e ponderato che sinceramente, rispetto anche ad altre mie esperienze passate non proprio positive, ho imparato ad apprezzare”.