“Women4Football”: Scienza e Sport è l’evento dell’ A.I.C ed A.I.A.C. del 4 Marzo a Milano, la nostra redazione di Calcio Femminile Italiano in qualità di main partner dell’evento, in collaborazione con l’Agenzia di comunicazione ed eventi DA ha avuto l’onore di intervistare, in esclusiva, Rossana Rovito di “Stardust”.
Ciao Rossana, per chi non conosce il vostro lavoro puoi brevemente descriverci chi siete e cosa realizzate? La vs società a che tipo di pubblico è rivolta?
“Siamo una creative media company. Promuoviamo il dialogo tra persone e brand, valorizzando la creatività, il talento e l’informazione. Stardust è un nuovo media costituito da un network di tanti canali, in grado di rispondere a ogni esigenza di comunicazione e di audience, diverse per età, geografia, profilo, interessi, linguaggi e piattaforme”.
Tu ci insegni che i cinque pilastri del brand includono: lo scopo, il suo posizionamento, la personalità, la percezione il tutto con la cosa più importante, ovvero, la promozione. E questo che aiuta a costruire una identità chiara, verso il successo, a chi si rivolge a voi ?
“L’azienda deve sfruttare tutte le competenze interne per mettere in luce l’atleta – che, ribadisco nuovamente, non è influencer! – e farla crescere secondo una linea editoriale precisa. Il percorso evolutivo a medio-lungo termine e la programmazione sono quindi le condizioni fondamentali per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tutti i progetti devono quindi essere cuciti su misura dell’atleta e basati su analisi, sviluppo e conoscenza delle sue aree di interesse, oltre che delle attività che potrebbe attivamente svolgere, così da creare un impatto mediatico coerente con le sue qualità intrinseche e di ispirazione”.
Quanto è facile o difficile gestire un atleta? Nello specifico una giocatrice di calcio femminile?
“Non si tratta di facile o difficile. Si parla di professionalità e di rapporto umano. Nella maggior parte dei casi si crea un legame che va oltre la carriera calcistica, incontrando un mondo interiore che richiede empatia, delicatezza, tatto e fiducia. Le ragazze hanno la capacità in pochi secondi di cambiare umore. È in quei casi che servono discrezione, puntualità e qualità. Non dimentichiamoci che oltre alla calciatrice, c’è la Donna! Abbiamo il dovere di proporre una cultura lavorativa di coinvolgimento che non sia limitante, ma stimolante. Bisogna mantenere il distacco emotivo e professionale nel momento in cui si lavora. A volte si hanno pensieri differenti ed è proprio lì che deve esserci la capacità e la voglia di confrontarsi, con l’unica finalità di raggiungere lo stesso obiettivo. Più che di gestione, ci tengo a sottolinearlo, si parla di valorizzazione!”.
Consiglieresti ad una ragazza di investire nella sua immagine, e perché, quali consigli sei in grado di suggergli?
“Mi limiterei ad un consiglio: l’attività social non deve essere una forzatura ma la cosciente apertura al pubblico di una parte di sé che sia coerente con la persona che si è. Abbiamo atlete concentrate esclusivamente sull’attività di campo che non hanno grande interesse nello sviluppo della propria immagine in altri campi. Nel contempo c’è invece chi ha voglia di aprire la propria quotidianità facendo entrare i “followers” nella loro vita ‘dietro le quinte’, espandendo così gli orizzonti della comunicazione in molte direzioni. Quello che mi sento di dire è che per me, un concetto fondamentale della strategia è proprio quello di dare valore alla vita dell’atleta in maniera unica e specifica, facendo capire quali sono e come possono essere colte le opportunità che si presentano. Ricordiamoci che le calciatrici devono parlare ed esprimersi con il loro tono di voce e bisogna essere bravi a supportare ognuna di loro affinché lo possa riprodurre in modo corretto anche sui social”.
In conclusione che cosa vi rende unici in questo, difficile, lavoro?
“Quello che rende unico il nostro lavoro è in primo luogo la comunicazione con contenuti di qualità che ci permettono di raggiungere straordinari livelli di engagement. E’ bene ribadire come in un momento di forte cambiamento il lato social influenza il nostro modo di produrre, pensare, interagire e comunicare. La chiave del successo è racchiusa nella perseveranza, nell’incoraggiare e motivare il team costruendo relazioni efficaci, corrette e, a volte, avere immediato problem solving nella gestione dei cambiamenti. Il tutto per migliorare e far crescere ogni singola skill delle atlete”.
Ringraziamo Rossana di “Stardust”, per la disponibilità e il tempo profuso per questa intervista in esclusiva nell’ ambito del Workshop di Milano del 4 Marzo 2024.