Quanto sta accadendo in Afghanistan in questi giorni è drammatico e non può lasciarci indifferenti. Si rischia di far tornare il Paese indietro di vent’anni e di far perdere alle donne il dono più prezioso: la loro libertà. Per questo chiediamo al nostro governo di impegnarsi, insieme a tutte le istituzioni europee, per tutelare le donne afghane in ogni casa e luogo di lavoro e per impedire ogni possibile ritorsione o violenza da parte del regime talebano, che nega il processo di emancipazione avviato in questi anni.
Esprimiamo inoltre una forte preoccupazione per il futuro delle calciatrici di Herat, che in questi mesi con la loro squadra hanno rappresentato – anche simbolicamente – un esempio di emancipazione nella società afgana e che ora sono in serio pericolo, visto che nella visione medievale dei talebani alle donne non è concesso uno stile di vita normale, praticare sport e giocare a calcio. Facciamo quindi appello al ministro della Difesa Guerini e al ministro degli Esteri Di Maio affinché tutte le calciatrici di Herat siano inserite nelle liste di evacuazione che in queste ore si stanno preparando, mettendo al sicuro la vita delle ragazze e dei loro familiari. Lo sport e il calcio sono simboli di vita e di libertà e nessuno deve spegnere i sogni delle ragazze di Herat; insieme a tutte le altre istituzioni sportive, saremo pronti a fare la nostra parte per aiutare le ragazze una volta arrivate nel nostro Paese.
Credit Photo: AIC – Associazione Italiana Calciatori