“Women4Football”: Scienza e Sport è l’evento dell’ A.I.C ed A.I.A.C. del 4 Marzo a Milano, la nostra redazione di Calcio Femminile Italiano in qualità di main partner dell’evento, in collaborazione con l’Agenzia di comunicazione ed eventi DA ha avuto l’onore di intervistare, in esclusiva, Sara Gama.
Ciao Sara, credi che la crescita e l’ulteriore sviluppo dello sport femminile, soprattutto nell’alto livello di prestazione, passa da una maggiore consapevolezza delle differenze, a tuo avviso, tra una donna da un uomo?
“Assolutamente, tutti gli aspetti della preparazione dell’atleta devono essere declinati sulla specificità e quindi applicati alle peculiarità del genere ma non solo. Nello sport di alto livello infatti, è fondamentale curare il dettaglio, questo vale sia per le differenze di genere, ma anche per le differenze di ruolo e in generale per le caratteristiche dei singoli atleti ed atlete. Ad esempio una centrale difensiva avrà meno necessità di allenare le lunghe distanze mentre dovrà essere maggiormente preparata a continui cambi di direzione, al contrario un difensore esterno o un quinto avrà un altro tipo di sollecitazioni”.
Secondo te, la preparazione atletica, incide sulla prevenzione di alcune tipologie di infortuni più, diciamo tipici nella donna? Questo viene tenuto conto dalle società durante l’intero anno di lavoro all’interno del gruppo, hai toccato con mano qualche situazione tale, oppure puoi dirci se il tuo ultimo infortunio rientrava in questa casistica o di una tua compagna era derivato da questa incidenza?
“La preparazione incide grandemente sia sulla performance che sulla prevenzione degli infortuni, le atlete ad esempio hanno maggiore necessità di allenare la forza sia per le loro prestazioni che per prevenire svariate tipologie di infortunio. Sono aspetti molto importanti ed oggi credo che siano tenuti in considerazione sempre di più”.
Negli ultimi anni, troppo spesso, il sistema sportivo ha pensato di poter trasferire le competenze sviluppate ed impiegate nel campo maschile a quello femminile, secondo te è stato giusto? Potrebbe essere cambiato il sistema, ed a tuo parere in che modo?
“È ovvio che nelle prime fasi di crescita del calcio praticato dalle donne, anche a causa della scarsa letteratura ed esperienza specifica, si siano adottati modelli provenienti dal calcio maschile. Oggi tuttavia ci si sta specializzando sempre di più, è quindi importante proseguire in questa direzione”.
In conclusione, volevamo sapere che cosa ne pensi dell’incidenza del ciclo mestruale nella preparazione e nella prestazione dell’atleta donna.
“E’ una delle specificità di cui abbiamo detto in precedenza, oggi si fanno sempre più numerosi studi e ricerche in materia, proprio per applicarne i risultati alla preparazione atletica, ai cicli di carico e di riposo, nonché per valutarne l’incidenza su determinate tipologie di infortunio e più in generale sulla qualità della performance. A tal riguardo siamo molto lieti con AIC, di presentare lunedì al nostro Women4football i dati nuovi su questa materia generati col questionario che abbiamo sottoposto alle calciatrici di Serie A e ai loro staff”.
La redazione di Calcio Femminile Italiano vuole ringraziare Sara Gama, per il suo tempo e la sua disponibilità per averci rilasciato tale intervista in esclusiva, nell’ambito dell’ Workshop di Milano.