Nei giorni scorsi Pamela Conti, ex calciatrice ed attuale CT della nazionale
del Venezuela Femminile, ha lasciato qualche battuta ai microfoni dell’AIAC. La classe ’82 siciliana ha toccato diversi temi affermando:
“Sulla Nazionale posso dire che rappresentare il proprio paese è il sogno di tutti. Giocare con un numero importante, come il 10 e da titolare, per me era un obiettivo e non solo un sogno. Averlo realizzato è qualcosa di indescrivibile. Spero di riascoltare l’inno da allenatrice dell’Italia. Con il passare degli anni le battaglie ci sono state, ogni giorno e contro tutti. Con gente, soprattutto, che non ha mai creduto nel calcio femminile perché le donne dovevano stare a casa a pulire. II nostro è stato un paese maschilista che ha cominciato a ricredersi dopo il Mondiale 2019″.
“Nella mia esperienza spagnola, quando giocavo nell’Espanyol, mi allenavo alle 21:00 e arrivavo a fine giornata stravolta. Tante lavoravano nelle fabbriche e poi andavano a giocare. Ora i club hanno delle strutture che permettono alle giocatrici di crescere e di
essere delle atlete. Oggi si può parlare di un bellissimo sport, lo è sempre stato, ma prima non era molto veloce. Più passa il tempo e più diventeremo forti. Il nostro è uno sport ancora sano, pulito, c’è fair play rispetto al calcio maschile resta qualcosa di inesplorato”.