“Gli arbitri dirigono 13 mila partite ogni settimana, per un totale di circa 600 mila l’anno – ha aggiunto Pacifici – Il nostro organico è cresciuto negli ultimi due anni di 3 mila unità. Gli arbitri portano un messaggio di giustizia e di pace sui terreni di giuoco. Sono ragazzi e ragazze che rappresentano una parte importante della nostra gioventù”.
“Fare l’arbitro rappresenta un modo diverso di fare sport e vivere il calcio – ha aggiunto Gianluca Rocchi – Avere la forza di decidere ed assumersene la responsabilità, fanno dei giovani arbitri delle persone speciali”.
“Iscrivermi al corso e diventare un arbitro è stata una delle scelte migliori della mia vita – è intervenuta Maria Sole Ferrieri Caputi – Le ragazze ora, grazie al lavoro portato avanti da Katia Senesi e Carina Vitulano, hanno tutti gli strumenti necessari per potersi formare e lavorare sui propri obiettivi”.
Durante il dibattito, moderato dal vicedirettore della Gazzetta dello Sport Stefano Agresti, si è poi parlatro anche di violenza e del doppio tesseramento. “Il contrasto alla violenza sugli arbitri è al primo posto – ha specificato il Presidente dell’AIA – La Federazione è stata di grande supporto con il recente inasprimento delle sanzioni. Si tratta di un aspetto culturale che deve vederci tutti uniti nell’isolare i violenti. Il calcio è divertimento, condivisione e anche accettazione delle regole”. E sul doppio tesseramento, che in questa Stagione Sportiva ha già interessato oltre 550 associati, ha aggiunto: “I calciatori portano da noi la loro cultura calcistica e gli arbitri diffondono nelle società la cultura delle regole – ha detto – Questo è importante perché rappresenta una crescita reciproca”.
COMUNICATO AIA