L’Associazione Italiana Arbitri aderisce alla giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale in programma il 21 marzo, istituita in ricordo del più grave massacro dell’apartheid compiuto a Sharpeville in Sudafrica nel 1960.
“Promuovere l’uguaglianza in tutte le sue forme, respingere ogni ingiustizia, coltivare all’interno dell’Associazione azioni concrete e costanti per costruire un futuro in cui il rispetto della diversità sia posto alla base della nostra cultura associativa”: queste le parole del Presidente dell’AIA, Antonio Zappi, a sostegno di questa iniziativa. “Superare le barriere della discriminazione razziale verso un mondo più inclusivo – ha aggiunto – deve costituire per tutti noi un impegno ed una sfida giusta da vincere insieme“.
“Ritengo che l’arbitraggio sia una scuola di vita che adotta un linguaggio universale che unisce nello sport ma anche nella quotidianità, indipendentemente da origini, etnie e generi e possa essere uno strumento che porti all’uguaglianza e al rispetto reciproco sia sui terreni di gioco che al di fuori degli stessi – interviene Marinella Caissutti, Componente del Comitato Nazionale AIA – Sono convinta che le differenze siano ricchezze da sfruttare che portano alla crescita di ogni nostro singolo associato e che il ‘fischio’ di ogniuno di noi possa permettere di superare qualsiasi tipo di discriminazione”.
“Anziché usare parole mie o ripetere concetti noti – ha detto Alberto Zaroli Diversity, Equity and Inclusion Manager AIA – preferisco riportare un passaggio di uno dei discorsi più belli mai pronunciati: ‘Lo sport ha il potere di unire le persone come poche altre cose riescono a fare. Parla ai giovani in una lingua che essi comprendono. Lo sport può creare speranza là dove prima c’era solo disperazione. Ha più potere dei governi nel rompere le barriere razziali. Irride ogni tipo di discriminazione’. Le parole sono di Nelson Mandela e credo non si debba aggiungere nulla di più se non un forte abbraccio a tutti quelli che credono in un futuro migliore e si mettono in gioco ogni giorno, anche correndo con un fischietto tra le dita“.
Domani, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, sul sito AIA quattro arbitri racconteranno in prima persona la propria esperienza personale.