La violenza sugli arbitri è stato uno dei temi al centro del Consiglio Federale che si è svolto oggi a Roma. Il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina e il Vice Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Duccio Baglioni, che ha illustrato i numeri registrati in questa Stagione Sportiva, hanno chiesto un inasprimento delle sanzioni per debellare questo grave fenomeno. Stigmatizzando la preoccupante recrudescenza delle aggressioni ai direttori di gara (“Bisogna dire basta a questi atti vili e incresciosi”), Gravina ha infatti anticipato lo studio, d’accordo con l’AIA, di una norma di contrasto da sottoporre alla prossima riunione del Consiglio Federale che preveda sanzioni ancora più severe, fino alla possibilità di punti di penalizzazione in classifica per la società cui appartiene il tesserato che si rende colpevole di violenza. “Chi tocca un arbitro – ha dichiarato Gabriele Gravina nella conferenza stampa che ha fatto seguito al Consiglio – dovrà uscire dal mondo del calcio. E quando ci sarà il coinvolgimento delle società, anche loro dovranno pagare. Sono pronto ad impugnare qualunque decisione della giustizia sportiva territoriale che non sia esemplare”.
Sul tema della violenza sugli arbitri sono intervenute tutte le Componenti del sistema calcio presenti alla riunione, dimostrando un’unità di intenti al fianco dell’AIA. Ora si attende quindi il prossimo Consiglio Federale per mettere in atto i provvedimenti annunciati.
Nonostante le campagne di sensibilizzazione e la diffusione delle iniziative assunte di contrasto a questa problematica, prima tra tutte la presentazione alla Camera dei Deputati di una proposta di Legge per inasprire le pene a chi si rende protagonista di tali gesti, i dati degli ultimi mesi evidenziano un netto incremento degli atti di violenza.
Dal 1° luglio ad oggi ci sono stati infatti 217 episodi di violenza sugli arbitri, contro i 144 registrati nello stesso periodo della precedente Stagione Sportiva, pari ad un aumento del 50,7%. Nel dettaglio sono anche cresciute le violenze gravi, passate da 45 a 74, ed i giorni di prognosi da 315 a 420. Delle 217 violenze totali, 135 sono state commesse da calciatori, 67 da dirigenti e 15 da estranei. In 11 situazioni ad essere vittime di tali atti sono stati arbitri donne.
Analizzando i dati, le regioni con il maggior numero di episodi risultano essere la Sicilia (32), la Lombardia (29), Toscana (27), Lazio (22), Piemonte (20), Campania (14) e Calabria (11). Le categorie in cui questi casi si sono verificati più frequentemente sono state: Seconda Categoria (51 episodi), Campionati Giovanili regionali e provinciali (45), Prima Categoria (27), Juniores (25), Terza Categoria (23), Calcio a 5 e Promozione (16). L’AIA più volte ha inoltre richiesto l’impugnazione delle sentenze dei Giudici per mancata applicazione della sanzione prevista dal C. U. 49/a del 12/10/2022, per inadeguatezza della squalifica o perché è stata disposta la ripetizione della gara per “tenuità del fatto”.
“Molto spesso vittime di questi gesti di violenza sono ragazzi e ragazze giovanissimi, tra i 14 ed i 18 anni, che svolgono l’attività arbitrale con passione ed impegno, permettendo ad altre persone, coetanei e non, di praticare sport – ha detto il Vice Presidente dell’AIA Duccio Baglioni – Gli arbitri svolgono infatti un ruolo di garanzia, con il compito di far rispettare le regole con spirito di servizio verso gli altri. È inconcepibile che un giovane, dopo essersi preparato per tutta la settimana, esca di casa per andare ad arbitrare una partita di calcio e finisca al Pronto Soccorso“. Ogni weekend l’apposito Osservatorio istituito dall’AIA per la raccolta dei dati, riceve segnalazioni e referti medici. Uno degli ultimi episodi, avvenuto in un Campionato Under 14, ha visto l’aggressione di un arbitro di 18 anni, preso per il collo, colpito con pugni e graffiato al volto da parte di un allenatore, con una prognosi di 25 giorni refertata dal Pronto Soccorso.
“Un problema che va oltre l’aspetto sportivo, ma che incide sull’immagine sociale di una comunità, dandole un’impronta di violenza e non rispetto sia delle regole sia di chi è preposto ad applicarle su un terreno di giuoco – ha concluso Baglioni – È inaccettabile che questi giovani vengano aggrediti, con una violenza che li colpisce non solo nel fisico ma anche nell’animo. Si tratta quindi di un problema culturale e di ordine pubblico, che deve vedere unite tutte le Istituzioni, governative e sportive, per intervenire su una vera piaga del calcio e dello sport. Bisogna dare tutti insieme un forte segnale, come correttamente fatto verso chi è vittima di discriminazione, con una presa di posizione ferma e tangibile, per poter fare fronte comune contro un’inaudita violenza fisica di cui tutti devono sentirsi vittime, e contro cui l’AIA ha il dovere morale, anche verso le famiglie degli arbitri colpiti dai violenti, di intervenire subito per tutelare la salute dei ragazzi e il loro diritto a fare sport“.
In seguito all’aumento degli episodi di violenza grave sul territorio nazionale, il Responsabile della Commissione di Studio per l’Osservatorio sulla Violenza, Guido Falca, ha ritenuto opportuno fare il punto della situazione incontrando in videoconferenza i Referenti Regionali dell’Osservatorio e i Rappresentanti AIA presso le Corti di Appello Regionali.
La riunione si è aperta con un minuto di raccoglimento per la scomparsa del Referente della Puglia, Pasquale Cariello, ed è proseguita con l’analisi dei dati della corrente Stagione Sportiva. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e le iniziative assunte per contrastare la violenza sugli arbitri, i dati presentano un netto incremento. Dal 1° luglio ad oggi si sono infatti verificati 217 episodi di violenza sugli arbitri, contro i 144 registrati nello stesso periodo della precedente Stagione Sportiva, pari ad un aumento del 50,7%. Un terzo delle violenze registrate sono violenze gravi.
“Dobbiamo fare squadra e ottenere “giustizia” per gli arbitri aggrediti e, di conseguenza, per l’AIA. Le decisioni devono essere uniformi e coerenti su tutto il territorio nazionale,pertanto risulta fondamentale “sollecitare” i Giudici e le Corti d’Appello regionali al pieno rispetto del Codice di Giustizia Sportiva”, ha affermato Falca, esortando, inoltre, i Referenti a prestare la massima assistenza e supporto ai colleghi aggrediti.
Per tali ragioni, Falca si è soffermato sull’analisi degli articoli 35 e 36 del Codice. Oltre alla corretta squalifica del colpevole della violenza, il comma 7 dell’articolo 35 prevede a favore dell’AIA una sanziona amministrativa a carico della società coinvolta, quando un calciatore oppure un dirigente compie una violenza grave oppure una violenza fisica riportando un’inibizione o una squalifica di almeno un anno.
La riunione si è svolta nella serata di martedì 14 marzo, lo stesso giorno del Consiglio Federale che, ha affrontato vari temi, tra cui la violenza sugli arbitri. Al fine di estirpare questo grave fenomeno, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina e il Vice Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Duccio Baglioni hanno chiesto un inasprimento delle sanzioni.
COMUNICATO AIA