Nei giorni scorsi, dopo la sconfitta con la Spagna in casa Svezia a parlare ai canali ufficiali scandinavi è stata Paulina Nyström che ha ripercorso qualche passo della sua carriera. Questo un estratto delle sue parole:
“La cosa più importante è che portiamo di insegnamento ancora qualcosa con noi da ogni partita. La Spagna è tecnicamente molto abile e può mostrarci dove sono le carenze. Se giochi contro una squadra così forte, vieni punito perché non riesci a nascondere i piccoli errori”.
“A 17 anni mi trasferii a 8 ore da casa, in un paesino piccolo, per giocare con il Ljusdals IF. È stata una sfida dove ho imparato molto di più del semplice calcio. Dovevo crescere ancora facendo queste esperienze. Poi il passaggio al Vittsjö che sentivo come una nuova sfida che volevo affrontare. Ho avuto modo di fare molte presenze Poi i passaggi al Lörby nel 2019 e all’ Eskilstuna. Mi è sembrato un buon passo avanti e ho guadagnato molta fiducia nell’Eskilstuna e ho anche segnato qualche gol in più. La situazione finanziaria non era molto buono e con il passare del tempo è diventata molto dura. Ho dovuto cambiare squadra. Volevo prendermela comoda e non prendere decisioni affrettate, seguire davvero il mio istinto. Quando la Juventus è entrata in scena non ho potuto dire di no. È un piccolo sogno, ovviamente, poter giocare all’estero ed essere davvero in grado di farlo con tutto il cuore. Ora il calcio qui è come una giornata di lavoro, ti svegli, vai in palestra e poi ci sono le riunioni e i trattamenti e il pranzo insieme. Questo è ciò che riserva la vita professionale. Certo, quello che ho vissuto in Svezia è anche il calcio, ma qui ci sono condizioni che sono assolutamente fantastiche”.