La terza gara dei gironi di qualificazione si è conclusa 0-0 all’Ullevaal Stadion. L’Italia porta a casa un punto importante contro la Norvegia, con qualche rammarico, dopo una prestazione senza infamia e senza lode.
Ecco le pagelle delle Azzurre:
Giuliani 6,5: attenta e ben posizionata. Salva l’Italia sul tiro a giro di Graham-Hansen con una buona respinta e, generalmente, esce con coraggio e sicurezza su ogni palla alta;
Bartoli 5,5: molto meglio in fase di contenimento che in quella di spinta. La capitana della Roma non riesce a spingere dalla sua parte (dal 79′ Salvai sv: entrata per aggiungere centimetri al reparto offensivo, lo fa con diligenza);
Linari 6,5: giganteggia in difesa con la fascia da capitana al braccio. Soncin punta fermamente sulla sua personalità e non rinuncia mai a lei;
Lenzini 6: qualche imprecisione iniziale, ma cresce con il passare dei minuti. Prestazione sostanziosa e attenta per il difensore della Juventus;
Di Guglielmo 5,5: nemmeno dalle sue parti si vedono le discese a cui sono abituati i tifosi della Roma e quelli italiani. Certo, Graham-Hansen è un cliente scomodo e da non perdere di vista, ma quando riesce a farsi vedere davanti commette qualche errore di troppo;
Greggi 5,5: corre molto e cerca costantemente il dialogo con le compagne. Soncin le chiede una prestazione dinamica e di sacrificio, ma, per qualità, lei eccelle maggiormente in un centrocampo a 3 e offensivo. Non lascia il segno (dal 63′ Dragoni 6,5: aggiunge qualità al centrocampo Azzurro, non a caso gioca nel Barcellona. Ci prova con personalità dal limite dell’area con un tiro a giro alto a 20 minuti dalla fine. Vederla titolare più spesso gioverebbe alla Nazionale);
Galli 6: ci mette sempre il fisico e svaria lungo tutta la linea di centrocampo. Partita di grande sostanza per la centrocampista italiana che gioca nell’Everton. Rimedia l’ammonizione per un fallo tattico a metà campo;
Caruso 6: la centrocampista della Juve cerca di stare sempre sul pezzo e di mettere in campo la sua inconfondibile grinta. Qualche tentativo dalla distanza fuori misura, così come il calibro dei suoi calci piazzati. Ci si aspetta qualcosa in più da Arianna (dal 79′ Giugliano: lasciata fuori a sorpresa, la numero 10 ha veramente pochi minuti per fare la differenza con le sue giocate);
Bonansea 6: esterna di centrocampo, gioca molto alta e ripiega con sacrificio in difesa. Sfrutta sempre la sua velocità, nel primo tempo cerca un assist con abilità per Cantore. Prestazione tutto sommato sufficiente (dal 63′ Bonfantini 6: ci si aspetta molto di più da una giocatrice offensiva come lei. Seppur in ombra fino all’ultimo minuto, sfiora il vantaggio allo con un sinistro a incrociare dopo un dribbling secco su Thorisdottir);
Giacinti 5,5: fa il lavoro sporco, fatica ad attaccare la profondità per via della fisicità delle norvegesi. Sbaglia alcuni movimenti e pecca di lucidità quando nel primo tempo calcia verso Firkenstrand invece che servire a lato Bonansea. Poco incisiva rispetto al solito;
Cantore 6: la più pericolosa in attacco, svaria cercando di non dare riferimenti alla difesa norvegese e cerca la porta ogni volta che può. (dal 70′ Catena 5,5: 20 minuti a disposizione per l’attaccante della Fiorentina. Apporto impalpabile in una gara difficile).
Andrea Soncin 6: lui e il suo staff erano consapevoli che fosse una partita tosta e propone un 11 titolare ibrido, tra qualità e sostanza. L’Italia esce dall’Ullevaal Stadion con un punto che fa respirare la squadra. Curiosa la scelta di rinunciare alla qualità di Giugliano per scelta tattica.