Flaminia Simonetti, con il suo ingresso nella ripresa deciso dalla CT con la gara della Francia, ha riportato sul campo freschezza e determinazione affinché la squadra si risollevasse, con Martina Piemonte, dal brutto momento di black out delle nostre azzurre.
Flaminia che milita nell’Inter dall’età di sei anni, ci confessa in conferenza stampa da Blackburn, “ho deciso di giocare a calcio, grazie ad un mio compagno di classe forse più per scommessa che per gioco, poi lui si è fermato ed io non ho più smesso. I miei genitori sono sempre stati contenti della mia scelta, poiché anche mio fratello più piccolo gioca a pallone, e poi hanno sempre voluto che facessi ciò che più mi rende felice”.
Questo per Flaminia è stato il debutto sul campo, e lei dichiara di essere stata molto tranquilla per questo suo ingresso nella gara contro la Francia. “ Avevo voglia di giocare e credo che la tranquillità in questi casi, sopra tutto contro le grandi squadre, sia l’aspetto fondamentale peer poter fare una buona prestazione”.
Lei che è stata il primo cambio per Milena Bertolini, nella gara contro la Spagna a Castel di Sangro in amichevole, con Giacinti è stata ancora la prescelta per fare della ripresa l’arma di ripresa per la squadra. Forse è divenuta la giocatrice più convincente per il tecnico per questa fase di Europeo?
“Se vengo chiamata dalla CT, afferma Flaminia, io gioco al meglio, mi sento pronta, e poi scendere in campo dal primo minuto oppure nel secondo non è un problema. Se il mister ne ha bisogno sono a disposizione per il mio ruolo”.
“Entrare contro la Francia, prosegue, non ho avuto modo di capire troppo, ho fatto da subito del mio meglio per il gruppo e cercare di portare il giusto contributo della mia freschezza, stavano sotto e dovevamo reagire, Ho giocato in modo semplice ed ho fatto ciò che il mister mi ha chiesto in panchina di fare, quindi è andato tutto per il meglio, risultato a parte”.
Qualche anno fa Flaminia arrivò ad un passo dalla finalissima, sempre in Inghilterra, con la Nazionale Under, e pertanto ha già le caratteristiche tecniche per capire come puntare a grandi risultati: “ebbene era un anno magico per noi, ma anche nelle difficoltà eravamo riuscite a venire fuori, bisogna sempre puntare al risultato e poi cercare di dare il meglio”.
Adesso con l’Islanda occorre fare il risultato, e Flaminia e le sue compagne hanno valutato questo, adesso l’obiettivo dopo aver analizzato gli sbagli della gara di apertura devono giocare meglio: “con le mie compagne ci siamo sedute a tavolino, a fare un mia culpa, adesso è venuto il momento di voltare pagina per fare bene!”
“Io ho giocato poco in Nazionale, ma giocare a questi livelli ti fa capire quanto ancora il nostro calcio sia lontano dalle top, occorre lavorare ancora tanto per essere al loro passo. Quando la vivi vedi che siamo al punto giusto ma occorre ogni giorno mettere un mattone in più giorno dopo giorno. Questa è una grande ricompensa per noi tutte e giocare per questi colori mi rende felice ed entusiasta!”
Il professionismo in Italia, per le calciatrici è venuto prima di ogni altro sport di squadra, forse le critiche dei media nella gara che le ha viste proiettate a livello mediatico ha pregiudicato troppo le aspettative dei tifosi?
“Alla fine ci sentiamo professioniste da sempre, questa è una cosa che abbiamo ottenuto come status, ma ho sempre giocato come le mie compagne da professionista. E’ stato triste perdere, ma adesso ci siamo caricate con il nostro gruppo, e con queste ragazze proseguiremmo al nostro massimo”.
Credit Photo: Andrea Amato