I provvedimenti, annunciati ieri dal Comitato Esecutivo della UEFA, aumenteranno la visibilità, il valore e la competitività della competizione
Dalla stagione sportiva 2021/2022 la Champions League femminile cambia formula. Le novità regolamentari sono state annunciate ieri dal Comitato Esecutivo della UEFA e hanno l’obiettivo di aumentare la competitività, l´esposizione e il valore dell’ intero movimento attraverso la sua competizione per club più prestigiosa.
L’attuale formato a eliminazione diretta a 16 squadre verrà sostituito – come accade anche nel calcio maschile – da una fase a gironi, ciascuno composto da 4 squadre che si affronteranno con gare di andata e ritorno. Le prime due classificate di ogni girone accederanno ai quarti di finale. La nuova fase a gironi verrà preceduta da due turni, introdotti per garantire che almeno dieci federazioni siano rappresentate nei successivi raggruppamenti.
Ma le novità non finiscono qui: è stato infatti deciso che le prime sei federazioni del ranking (secondo i coefficienti per federazione a livello di club nel calcio femminile, calcolati all’inizio della stagione precedente) iscriveranno tre squadre ciascuna, mentre quelle classificate dalla settima posizione alla sedicesima ne potranno iscrivere due (l’Italia è attualmente al nono posto dei coefficienti UEFA).
Queste modifiche, sviluppate dalla UEFA in collaborazione con le società e la European Club Association (ECA), aumenteranno almeno del 20% il numero delle partite, che in occasione della prima edizione ‘rinnovata’ saranno programmate in modo da non sovrapporsi ad altre competizioni importanti. Sempre a partire dalla stagione 2021/22, contrariamente a quanto accade ora, verranno centralizzati i diritti audiovisivi, con la UEFA che produrrà ogni partita per scopi televisivi o di streaming online.
Credit Photo: FIGC