I responsi dei match di andata degli ottavi di finale di Champions League 2015 di calcio femminile per Brescia e Verona sono stati perfettamente antitetici con le bresciane vincenti 1-0 contro le danesi del Fortuna Hjorring e le scaligere sconfitte in casa dalle svedesi del Rosengard per 3-1.
Le leonesse, tra le mura amiche dello Stadio “Rigamonti”, sono state protagoniste di una partita strepitosa contro il Fortuna, imprimendo un ritmo all’incontro incredibile, soprattutto nei primi 45 minuti, e disinnescando abilmente le grandi qualità offensive delle avversarie, in primis di Nadia Nadim. Una grande prova di squadra, dunque, che, da un certo punto di vista, lascia un po’ di amaro in bocca per il solo goal di vantaggio con cui le ragazze di Milena Bertolini si presenteranno per il match di ritorno, in programma il 18 Novembre alle ore 19:00. L’unica pecca delle rondinelle, infatti, è stata la poca concretezza negli ultimi metri che non ha permesso di chiudere la pratica già in questo incontro di andata, o quanto meno, avere qualche rassicurazione in più.
L’1-0 è un risultato che può aprire tantissimi scenari e ne è consapevole anche mister Bertolini che nell’immediato dopo gara ha dichiarato: “Sono sincera, le ragazze hanno sorpreso anche per me. E’ un successo inaspettato. La squadra è più matura perché queste partite fanno crescere, ma aver sbloccato subito la gara ci ha caricato e aiutato. Certo, la fortuna devi anche sapertela cercare. Dobbiamo però essere realisti, l’1-0 di Sabatino in avvio ci ha aiutato molto“. Piedi piantati a terra, come si suol dire, e già testa proiettata al ritorno: “Il Fortuna ha delle giocatrici di assoluto valore, specie in attacco. Ho temuto la beffa nel finale sui calci piazzati, loro hanno forza fisica maggiore e sapranno recuperare bene ma andremo là come se fossimo 0-0. Piedi per terra, insomma, non abbiamo fatto nulla anche se ci siamo tolti una bella soddisfazione”.
Una cautela giustificata anche per la non eccessiva esperienza di un gruppo che sta cominciando a raccogliere ora “i frutti internazionali” di un lavoro iniziato 4 anni fa con l’attuale gestione tecnica. In tal senso, sarà d’obbligo replicare la stessa prestazione vista nei sedicesimi di finale contro il Liverpool, in trasferta, per poter continuare a sognare.
Situazione, come dicevamo, decisamente diversa per il Verona battuto al “Bentegodi” dalle forti giocatrici del Rosengard. Una sfida gestita per lunghi tratti dalle nordiche che, grazie al fenomeno brasiliano Marta, sono state estremamente pragmatiche in fasce conclusiva, capitalizzando quasi al 100% le occasioni che la retroguardia gialloblu ha concesso.
Una formazione, quella di Renato Longega, assai rimaneggiata per le assenze di Federica Di Criscio, per squalifica, di Kur Larsen e Gabbiadini per infortunio. Svedesi che invece sono arrivate all’appuntamento in formazione tipo, facendo valere il miglior tasso tecnico.
E’ evidente, dunque, che con un risultato così netto, tenendo conto anche del peso delle marcature in trasferta, la qualificazione appare quasi come un miraggio.
Servirebbe una specie di miracolo alle campionesse d’Italia in carica, pensando anche che una delle migliori della partita di Verona, ovvero Valeria Pirone, non scenderà in campo per squalifica. Tuttavia, nel calcio, mai dire mai ed è doveroso, da parte della ragazze allenate da Longega, presentarsi in Svezia, nell’incontro previsto il 19 Novembre alle ore 19:00, con l’approccio giusto, senza nulla da perdere, giocandosi le chance minime rimaste fino in fondo.