Le bianconere, in questo match da dentro o fuori, hanno cominciato fin dal fischio d’inizio con un atteggiamento aggressivo alla ricerca del goal e della continuità di gioco volti a studiare le avversarie e a sbilanciarle per poterle colpire al momento giusto, e la tattica si è rivelata vincente, come hanno dimostrato prima il goal di Vansgaard e poi quello di Cantore, presto raggiunti dalla stoccata di Bennison. Questa partita è stata la migliore, senza sconti, tra quelle giocate dalle bianconere con Massimiliano Canzi alla guida della squadra.
I primi dieci minuti hanno dato prova del desiderio delle Juventus Women di non voler giocare un match schiacciate nella propria area, e l’atteggiamento di intraprendenza più che positivo ha trovato il goal del vantaggio con un’azione iniziata da Krumbiegel che, trovata Cantore, l’ha aiutata a innescare l’entrata in area di Vansgaard, che con il suo destro ha sbloccato la partita al 7’ e congelato il PSG nel momento in cui stava forse riuscendo a costruire maggiormente e a mettere in difficoltà il gioco delle Juventus Women.
Il Paris Saint-Germain ha subito reagito e trovato il pareggio al minuto numero 12 con il goal di Samoura, un sinistro a giro al limite dell’area di rigore capace di battere sia Bergamaschi, che ha provato senza successo a marcarla, sia Peyraud-Magnin. La rete delle francesi le ha galvanizzate e le ha portate ad affacciarsi più spesso nell’area avversaria, senza comunque riuscire a prendere il pallino del gioco. Le Juventus Women, consapevoli della forza delle avversarie, hanno infatti affidato tutto alle ripartenze, e hanno spezzato il gioco del PSG andando a infastidire le avversarie mentre provavano a costruire dal centrocampo per trovare le attaccanti, marcate “a uomo” e sempre contenute. In fase difensiva, le bianconere sono infatti state compatte, hanno spazzato via la palla per evitare che le francesi raggiungessero l’area di rigore e ne hanno interrotto le azioni in modo deciso riuscendo a evitare quasi sempre di commettere fallo.
La Juventus è riuscita a trovare ottimi spazi per punire il PSG, che concedeva molto soprattutto dalla sinistra, ma il passaggio decisivo non si è mai concretizzato per via delle vittorie dei duelli da parte delle francesi, fino a quanto Cantore al 34’ ha percorso palla al piede quasi tutto il campo dopo aver ricevuto il pallone da Bergamaschi e ha cambiato le sorti della partita: dopo uno splendido tunnel ai danni della difesa del PSG, ha infatti raggiunto l’area di rigore e calciato un destro a giro che il portiere avversario ha potuto soltanto sfiorare con i guantoni, un goal che sembrava replicare quello di Kenan Yldiz contro il PSV nel torneo maschile.
Al termine del primo tempo, le Juventus Women sono andate negli spogliatoi in vantaggio per 2 reti a 1, un vantaggio assolutamente meritato: non è stata l’azione individuale a svoltare la partita, bensì il gioco di squadra, soprattutto in fase di copertura.
La fase di copertura si è rivelata fondamentale anche a inizio secondo tempo, con il PSG molto più aggressivo per trovare il pareggio, ma nelle ripartenze le Juventus Women hanno comunque continuato a provare a calciare in porta approfittando degli spazi concessi dalle avversarie soprattutto a destra, e le centrocampiste sono andate a coprire posizioni più arretrate per bloccare le ripartenze del PSG, soprattutto Krumbiegel, che sulla fascia ha sventato parecchi tentativi di servire le compagne da parte del PSG. Cantore è stata determinante anche nel goal del 3 a 1 al 60′ confezionando l’assist al bacio per Bennison, autrice di un tiro rasoterra preciso andato a insaccarsi nell’angolino sul primo palo, un goal pesantissimo che ha siglato il tris bianconero.
Il Paris Saint-Germain ha provato ad aumentare i giri del motore, e nell’ultima mezz’ora ha costruito qualche occasione in più rispetto al primo tempo, ma la squadra francese sembrava comunque impaurita e molto confusa, considerata la bravura delle Juventus Women a contenerle e nel ripartire subito. La compattezza della Juventus non ha concesso un millimetro alle francesi.
Menzioni d’onore, al di là delle calciatrici andate in goal, per Estelle Cascarino, che è riuscita anche a far ripartire le compagne ed è andata a tamponare i palloni persi in posizione pericolosa; Chiara Beccari, che ha spesso giocato in posizione arretrata per andare a contribuire alla fase difensiva, così come ha fatto Paulina Krumbiegel, e Cristiana Girelli, autrice di una prestazione risultato di una combinazione di classe, eleganza ed esperienza per difendere il risultato e provare, anzi, a incrementare il vantaggio.
JUVENTUS WOMEN (3-4-3): Peyraud-Magnin; Lenzini, Calligaris, Cascarino (84′ Kullberg); Bergamaschi, Bennison, Caruso, Krumbiegel (63′ Thomas); Beccari (80′ Schatzer), Vansgaard (63′ Girelli), Cantore (63′ Bonansea).
PARIS SAINT-GERMAIN (4-3-3): Earps; De Almeida, Mbock Bathy, Dudek (78′ Gaetino), Elimbi Gilbert (90’+2 Traoré), Samoura (90’+2 Le Guilly), Geyoro, Fazer; Echegini (70′ Bilombi), Katoto, Leuchter (70′ Albert).
Marcatrici: 7’ Vansgaard (J), 12’ Samoura (P), 34′ Cantore (J), 60′ Bennison (J)
Ammonizioni: 17’ Echegini (P), 24’ Krumbiegel (J), 76′ Fazer (P), 87′ Bilombi (P)
Note: 1′ di recupero pt, 5′ di recupero st.