La UEFA Women’s Champions League 2022/23 è stata come sempre elettrizzante e si è conclusa con la vittoria del Barcellona per 3-2 contro il Wolfsburg ad Eindhoven, per il secondo titolo delle catalane.
Gli osservatori tecnici della UEFA hanno individuato gli spunti più interessanti della stagione, analizzando le giocatrici più veloci, l’efficacia del pressing alto e le prestazioni eccezionali di Aitana Bonmatí.
1) 3,5 gol a partita
I 211 gol (3,46 a partita) rappresentano un calo marginale (4%) rispetto alla stagione precedente. La fase a gironi ha fruttato 177 reti, mentre le 13 partite a eliminazione diretta altre 34, anche se tutte le gare di andata dei quarti si sono concluse con un 1-0 (tre dei quali a favore della squadra ospite).
Le cifre impressionanti del Barcellona, 25 tiri in porta e 3,6 gol di media a partita, collocano le campionesse in netto vantaggio in termini di potenziale offensivo. È interessante notare che Roma (18,8 tiri), Lione (18,6) e Wolfsburg (18) sono le rivali più vicine, ma che il tasso di conversione del Lione è stato superato da tutte le squadre della fase a eliminazione diretta e da sei che sono cadute nella fase a gironi. Solo Slavia Praha e Zurigo hanno registrato una media inferiore rispetto all’8% delle campionesse in carica.
La percentuale di colpi di testa tra i tiri in porta offre un’indicazione degli stili di gioco. Il Wolfsburg, che sfruttava la forza nel gioco aereo di Alex Popp (33% delle conclusioni di testa) ed Ewa Pajor (38%), è in testa alla classifica a squadre con il 27% di finalizzazioni sulle palle alte. La squadra ha preceduto il Lione, il cui uso frequente di cross sul secondo palo significa che il 25% delle sue conclusioni è stato di testa (così come il 41% delle conclusioni dell’attaccante Melvine Malard), mentre i traversoni del Chelsea per Sam Kerr sono stati importanti per una media del 23%.
Il resto delle squadre della fase a eliminazione diretta ha oscillato tra il 15% dell’Arsenal e il 19% del Barcellona, mentre le squadre che si sono fermate nella fase a gironi hanno in genere prodotto cifre inferiori: in particolare il Benfica, che preferendo i cross bassi dalle fasce ha totalizzato solo il 6% delle conclusioni di testa.
2) Pressing alto contro difese basse
“La difesa alta nella metà campo avversaria ha avuto un impatto evidente”, hanno commentato gli osservatori tecnici. “Molte squadre sono state più coraggiose rispetto alla stagione precedente“. Durante la fase a gironi, il 23% dei 130 gol su azione è arrivato con manovre di cinque passaggi o meno, con numerosi esempi di palloni riconquistati vicino all’area di rigore avversaria seguiti da uno o due passaggi prima del tocco finale.
L’Arsenal, citato come una “squadra di alto livello nel contropressing”, ha segnato tre gol dopo aver riconquistato palla nel 5-1 contro le campionesse in carica del Lione, risultato che ha sconvolto l’intero continente. “Il Lione si è fidato delle sue capacità nell’uno contro uno, lasciando spazi”, hanno commentato gli osservatori tecnici. Dopo un solo punto in due partite, Sonia Bompastor ha corretto questo aspetto, consentendo alla sua squadra di qualificarsi con quattro clean sheet consecutivi.
Alcuni punteggi eclatanti hanno caratterizzato una fase a gironi che ha fruttato 177 gol, sottolineando che le squadre dominanti nei campionati nazionali richiedevano strategie difensive ben strutturate in Europa. Le squadre più forti hanno spesso faticato a perforare blocchi difensivi medio-bassi ben organizzati. In questo senso, gli osservatori UEFA citano la vittoria casalinga per 2-1 del Bayern München contro il Rosengård. Il 4-5-1 di Renée Slegers ha permesso al centrocampo ospite di ostacolare le linee di passaggio in avanti e ha limitato le possibilità del Bayern di giocare tra le linee.
3) Transizioni all’attacco
L’attenzione a non sbilanciarsi troppo nelle manovre offensive è emersa come un fattore quando le squadre meno quotate affrontavano avversarie d’elite. A volte, la combinazione tra pressing alto e blocchi difensivi bassi lasciava la squadra in attacco a corto di spazio per la penetrazione dopo un recupero alto.
Nella fase a gironi, solo l’11% dei gol su azione è stato chiaramente attribuito a classici contropiedi. La Roma hanno illustrato questo punto durante la vittoria per 3-0 sullo Slavia Praha. Nonostante il 61% di possesso palla, la squadra di Alessandro Spugna non è riuscita a sfondare fino a quando non ha sferrato un contropiede dopo aver difeso la propria area di rigore – aspetto che avrebbe poi cercato di sfruttare ai quarti di finale contro Barcellona. In alcune partite, hanno commentato gli osservatori, era evidente che le squadre più forti invitavano di proposito le avversarie in avanti per rispondere con un veloce contropiede.
4) Regine della velocità
La stagione ha dimostrato che i parametri di riferimento si stanno consolidando nel calcio di club, sottolineando l’importanza della velocità e della tenuta fisica. Sei delle prime 10 giocatrici della stagione precedente in termini di velocità nello sprint hanno mantenuto la loro posizione nel 2022/23, ma l’importanza della velocità sulle fasce si è ridotta leggermente. Ewa Pajor e Kadidiatou Diani sono state affiancate da due acquisti del Barcellona: l’attaccante brasiliana Geyse e Salma Paralluelo, velocista di 19 anni che ha lasciato l’atletica per dedicarsi al calcio.
Anche se alcuni nomi sono rimasti gli stessi, le giocatrici che operano sulle fasce hanno assunto connotazioni leggermente diverse. Delphine Cascarino, ad esempio, ha lavorato molto sui canali interni, creando spazi per il terzino destro Ellie Carpenter lungo la linea laterale. Sveindís Jónsdóttir del Wolfsburg, come ha dimostrato in finale, ha giocato più da tuttocampista che da vera e propria ala.
Gestire la velocità in attacco richiede velocità in difesa, come dimostra la presenza nella lista del difensore centrale Kathrin Hendrich del Wolfsburg. Per la seconda stagione consecutiva, anche la centrocampista del Paris Saint-Germain Laurina Fazer ha superato i 30 km/h durante le sue incursioni da area ad area.
La velocità massima della stagione, tuttavia, è stata registrata dall’ala destra Caroline Graham Hansen del Barcellona, che ha toccato i 32,4 km/h durante la gara casalinga dei quarti di finale contro la Roma. “È una giocatrice di grande valore”, ha commentato Joe Montemurro dopo aver visto il suo contributo nella semifinale contro il Chelsea. “Ha velocità e qualità. Sia che corra con la palla ai piedi che nelle combinazioni dentro e intorno all’area, è una minaccia costante”.
5) Giocatrice della stagione: Aitana Bonmatí
Con cinque gol e otto assist, la centrocampista del Barcellona ha contribuito ai gol più di qualsiasi altra giocatrice della competizione. Ma Aitana Bonmatí non è solo questo. Nella gara contro il Chelsea a Stamford Bridge, l’osservatrice tecnica UEFA Gemma Grainger l’ha vista “dettare i tempi, chiamare palla e dimostrare un’ottima intesa con Mariona Caldentey”.
Joe Montemurro, osservatore tecnico per la partita di ritorno al Camp Nou, ha aggiunto: “Ha lavorato molto per riconquistare palla ed è stata proattiva. La sua influenza in fase di possesso e il suo posizionamento senza palla sono un piacere per gli occhi“.