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La sconfitta rimediata contro l’Arsenal all’89’ brucia ma, a bruciare ancora di più, è vedere il sogno Champions infrangersi contro un muro, o meglio, una calciatrice, che di nome fa “Lina Hurtig”, grande ex della gara. La sua rete ha infatti regalato all’Arsenal il pass per la qualificazione e, dall’altra parte, ha firmato la sentenza per le bianconere, definitivamente fuori dai giochi con due turni d’anticipo.

Al termine del match, il tecnico della Juventus Massimiliano Canzi ha ribadito di essere soddisfatto del percorso delle sue ragazze e di come si sono approcciate a questa partita, nonché di come l’hanno poi giocata, a scapito di un risultato che ha tutte le caratteristiche di un “game over” per via della matematica. Mister Canzi ha inoltre rivolto alcune parole di ammirazione nei confronti della squadra avversaria: «Quando in due partite così vicine cinque goal e ne segni zero, non direi il vero se mettessi le due squadre sullo stesso piano; è evidente che l’Arsenal è una squadra di caratura superiore rispetto a noi, in questo momento. Sì, siamo stati in partita fino alla fine, abbiamo fatto la partita che credevamo, volevamo e pensavamo di fare, ma non siamo riusciti a concretizzare le occasioni che abbiamo avuto, e siamo stati puniti alla fine. Sono comunque soddisfatto della prestazione delle ragazze.»

Concentrandosi nel dettaglio sulla partita appena conclusa, l’allenatore bianconero ha nuovamente calcato sulla bravura delle ragazze a rimanere in partita e a giocare molto bene tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva, soprattutto tenendo in considerazione che sia il modulo sia l’aspetto tattico sono variati rispetto all’andata: «Sono molto fiero della partita che hanno fatto le ragazze oggi. Non era facile, dopo così pochi giorni, ripartire dopo aver preso “quattro schiaffi” e giocarsi una partita alla pari, anche giocando in maniera tattica completamente diversa rispetto all’andata. Le ragazze hanno dimostrato grande elasticità, grande cuore e grande spirito, e sono contento della loro prestazione. Mi spiace soprattutto per loro: la qualificazione era difficilissima, lo sapevamo già, però credo che oggi meritassero di più; questo è sicuramente un ottimo viatico per il nostro futuro.»

La conferenza stampa si è conclusa con un prospetto per il futuro, affinché la squadra possa crescere e affrontare match di un calibro di questo tipo con più spensieratezza e consapevole delle sue armi più letali: «C’è ancora un discreto gap fisico, è una cosa che salta all’occhio. Sotto l’aspetto tattico credo che si sia fatta un’ottima gara; è difficile trovare la “comunicazione giusta” dopo aver preso cinque goal in due partite, però credo che, per il futuro, giocarsi le partite fino alla fine e abituarsi a stare in partita fino alla fine, anche in contesti e in stadi con numeri ai quali non siamo abituati, possa essere qualcosa che ci servirà.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.