Era la squadra che non voleva incontrare. Lo ha detto più volte Milena Bertolini nei giorni scorsi, lo ha ripetuto anche oggi nella conferenza stampa di vigilia di Brescia-Fortuna Hjorring, una gara che rievoca bei ricordi in casa biancoblu, ma che porta con sé molte insidie oltre ad una grande voglia di rivalsa della squadra danese.
“Loro hanno dichiarato più volte che volevano assolutamente ritrovare il Brescia in Champions League – dichiara l’allenatrice di Correggio – e questo fa capire bene che tipo di sfida ci aspetta, soprattutto in casa loro dove penso si deciderà il passaggio del turno come nella passata edizione”.
Un Fortuna Hjorring diverso rispetto a quello affrontato un anno fa: “Sono una squadra forte, forse ancor più forte di quella battuta un anno fa. Hanno cambiato alcune calciatrici, perso un pezzo da novanta come Nadim sostituito ottimamente con Larsson, quindi ancora una volta dovremo dare più del massimo per passare il turno”.
Perché in Champions, Bertolini lo ribadisce, partite facili non ve ne sono, ma soprattutto bisogna alzare la qualità del gioco finora espresso: “Finora il vero Brescia non si è ancora visto, se non a sprazzi, ma questa squadra ha grandi margini di miglioramento e sono sicura faremo bene. Dobbiamo giocare come sappiamo, senza snaturare il nostro credo perché su questo abbiamo costruito la nostra identità che ci ha portato ai quarti di finale di Champions nella passata stagione e ci ha fatto vincere tutto in Italia”.
Sarà la prima in Europa senza Rosucci, con un centrocampo che ha poche alternative, come la difesa: “Al momento siamo queste, fin dal ritiro sappiamo che servirebbe un difensore in più e con l’infortunio di Rosucci anche una centrocampista. L’assenza di Martina è certamente importante, perché è una calciatrice di livello, ma in rosa abbiamo elementi che hanno già dimostrato il loro valore e Cernoia si sta adattando bene anche al centrocampo a due, nonostante siano le prime partite per lei in questa posizione. Vinceremo solo se saremo unite, se sapremo essere ciniche in attacco sprecando meno palloni restando calme e concentrate nel corso di tutti i novanta minuti”.