La partita contro l’Arsenal, che ha sconfitto le bianconere con un poker secco, di cui tre reti sono arrivate grazie ai cambi dalla panchina, ha evidenziato un netto divario tra le due formazioni e quanto, un calo emotivo, possa influire su una prestazione. Sulla carta, le inglesi erano chiaramente le favorite, e il campo ha parlato: 4 a 0, senza sconti.
In conferenza post-partita, però, l’allenatore delle Juventus Women Massimiliano Canzi ha messo in luce una caratteristica che gli è piaciuta, a scapito del risultato, la sconfitta più netta incassata dalle bianconere da quando lui è alla guida della squadra: «Alle ragazze ho detto una cosa molto semplice: se due giorni fa ero fiero di loro, adesso le cose non sono cambiate. A loro ho detto che una cosa che non possiamo mai sbagliare è l’atteggiamento, e oggi l’atteggiamento è stato positivo, il risultato no, però sono comunque fiero di loro. Abbiamo fatto degli errori su cui possiamo lavorare e rifarci in tempi brevi. Quello che conta è il risultato del campo, e purtroppo in questo sport perdere 1 a 0 e perdere 4 a 0 non è la stessa cosa, brucia di più, fa più rabbia, però va accettato.»
Nonostante il risultato e le occasioni non concretizzate non sorridano alle bianconere, anche in vista del match di ritorno tra pochi giorni, il tecnico ha affermato che quanto richiesto alle ragazze prima del match in termini di aggressività e atteggiamento è stato rispettato: «L’atteggiamento era quello giusto, abbiamo avuto delle opportunità importanti sullo 0 a 0, due nitide, e l’altra ciclopica sull’1 a 0 nel secondo tempo, e le partite si possono indirizzare in maniera diversa anche così. Sapevamo di incontrare una squadra di un livello altissimo.»
Un risultato duro da digerire, soprattutto se tre delle quattro reti sono arrivate nell’ultima frazione di gioco da parte di calciatrici subentrate, ma il merito va anche e soprattutto dato alla panchina profonda dell’Arsenal, piena di giocatrici di livello altissimo e che sarebbero titolari in qualsiasi top Club europeo; la stessa profondità della panchina è uno dei fattori per cui le Juventus Women riescono a gestire bene le rotazioni in campionato e stanno, di fatto, disputando ottimi match: «Abbiamo incontrato un grande Club che ha a disposizione una grandissima rosa, è riuscito a tenere un livello altissimo durante tutta la partita, una cosa che abbiamo cercato di fare anche noi, ed effettivamente in Italia quest’aspetto spesso fa la differenza. Quando giochi contro squadre di questo livello devi essere veloce, quando hai le possibilità devi fare goal, anche perché può indirizzare la partita in maniera diversa. Nelle due partite contro il Paris Saint-Germain ha funzionato perché siamo stati bravi e cinici e l’abbiamo indirizzata in quel modo, oggi non siamo stati altrettanto cinici.»
L’allenatore ha poi concluso l’intervista rimarcando che una sconfitta di questo tipo, irrimediabilmente, incide sull’umore e sul lavoro che la squadra dovrà fare anche in vista dei prossimi match per utilizzare quello contro l’Arsenal come un punto di partenza da cui imparare per migliorarsi: «Ci si porta delle ferite, che adesso vanno rimarginate velocemente, perché abbiamo da giocare tra quattro giorni una partita di campionato e tra nove il ritorno di questa, quindi dobbiamo essere brave ad analizzare gli errori per cercare di non commettere più quella tipologia di sbagli, ma allo stesso tempo non dobbiamo buttare tutto il lavoro che abbiamo fatto finora.»