Massimiliano Canzi, tecnico della Juventus Women, alla vigilia del match di Women’s Champions League contro il Valerenga, è intervenuto alla conferenza stampa indetta dal Club bianconero, rispondendo alle domande in sala: È una grande emozione, ogni allenatore lo sogna, inizia il discorso del mister, poter arrivare e competere a questo livello, è un motivo d’orgoglio. Poi mano a mano che ci si avvicina ci si focalizza sull’obiettivo. Con estrema franchezza per adesso… me la sto godendo”.
La Juventus , con un inizio di campionato strepitoso si trova in testa, ed il passaggio del turno ai gironi di Champions dimostra la forma fisica della squadra: “Voglia di trovare qualcuno con una condizione come la nostra? No! ammete il tecnico. Loro hanno già giocato 22 partite di campionato e sono rodati. Sono potenzialmente al pico della forma, quindi sicuramente sono curioso. Il nostro stato di forma è dato dal lavoro delle ragazze e cerchiamo di farne un punto di forza”.
Max Canzi, non si sbilancia a dichiarare quale rivale, del suo girone, sia più ostica: “Il sorteggio arriva da delle urne che hanno un ranking. Bayern, Arsenal, Juventus, Valerenga: questo dice il ranking. Poi le partite si giocano in campo. Due sono avanti a noi, il Valerenga vince da tre anni nel suo campionato. Ha vinto 20 partite e ne ha perse due, ma chi ha pescato la Juventus in terza fascia non penso sia stata contenta. Noi partecipiamo a ogni competizione per vincere, poi ci sono le avversarie”.
E poi prosegue: “In un girone da quattro squadre i punti sono pochi. È evidente che partire bene sarebbe straordinario. Ci avvicinerebbe a un obiettivo. Questo vale per tutte le squadre e tutti possono commettere passi falsi e i livelli sono dovuti al ranking ma si gioca in campo. È un mantra, un mio modo di pensare. Ma non ho inventato l’acqua calda. Il livello di attenzione deve essere uno. Ragiono da uomo quindi fatico a fare due cose contemporaneamente. È un approccio pragmatico ma credo inevitabile per ottenere il massimo”.
Le ragazze stanno lavorando molto, sulle palle inattive, ed il tecnico confera: “Ci lavoriamo abbastanza, potenzialmente potremmo lavorarci di più. Ci credo in maniera particolare, le ragazze sono molto attente. Sanno benissimo che le partite si possono vincere anche con una palla inattiva. I tre punti sono uguali anche se vinci con una punizione al 93′. È una parte del calcio e diamo la giusta importanza”.
Inoltre è giusto sottolineare il grande lavoro del Club, per essere a questo livello, e Max è orgoglioso di sedere a rappresentare tutto questo: “È giusto riconoscere al club il fatto di avermi messo a disposizione una rosa di altissimo livello. Ho tante ottime giocatrici, posso ruotarle e non devo obbligarle a giocare quando fisicamente non sono al massimo. Uno dei cambiamenti più strutturali del calcio sono stati i cinque cambi. Ti dà la possibilità di cambiare metà delle giocatrici di movimento. Non ci sono più titolari e riserve ma chi inizia e chi finisce. Una volta capito questo, e capisco che per le giocatrici sia difficile, c’è meno difficoltà ad accettare di non cominciare una partita. Barbara Bonansea (seduta a fianco del mister) per esempio ha un impatto fisico sulla partita quando le avversarie sono stanche, poi può farlo anche dall’inizio. Alla fine l’obiettivo è di squadra”.
Domani sera, contro il Valerenga, sarà una uscita diffcile sul loro campo (oltretutto in sintetico) ma le women sono pronte: “Le ragazze che erano qui da più tempo hanno giocato tanto sul sintetico. Non è il sogno di ogni bambino ma i campi sintetici hanno portato una giocabilità nei paesi del Nord Europa importante visto che lì in inverno se no sarebbe stato impossibile. Meglio un buon sintetico che un campo in erba pessimo. Con la Sampdoria abbiamo giocato sul sintetico e ci stiamo allenando sul sintetico perché abbiamo la fortuna di avere un centro sportivo che ci mette a disposizione tanti campi”.
Le rivali sono una squadra di tutto rispetto, occorre concentrazione, chiude Canzi: “Il Velerenga fà un ottimo calcio, evoluto. Non dà punti di riferimento, è un calcio poco scandinavo ma fatto di fraseggio. Hanno giocatrici buone!”.