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Le Juventus Women, proprio come nel 2022, prenderanno parte alla fase a gironi della Women’s Champions League dopo un anno a bocca asciutta. Contro ogni pronostico, le bianconere hanno espugnato anche Parigi e condannato il Paris Saint-Germain, che lo scorso anno è arrivato addirittura in semifinale, a veder sfumare il sogno.
Hanno ipotecato i gironi grazie al goal a freddo di Sofia Cantore al 2′ e a quello di Barbara Bonansea da subentrata al 73′, ma anche grazie a una prestazione collettiva a dir poco monumentale in fase di copertura e di ripartenza.

Mister Canzi ha presentato lo stesso modulo dell’andata, un 4-3-3, con un unico cambio nella formazione titolare, vale a dire Girelli al posto di Vansgaard, che ha invece giocato da subentrata, per riproporre quel gioco e quelle undici che, nella partita di andata, hanno completamente messo al tappeto le parigine. Come nel match di andata, le centrocampiste e spesso anche le attaccanti hanno arretrato per sradicare i palloni dai piedi delle francesi e dimostrato di saper fare un ottimo gioco di squadra in fase di copertura.

Il match di ritorno tra Paris Saint-Germain e Juventus Women è stato giocato in una bolgia rossoblù; le bianconere, che non avevano niente da perdere, hanno approcciato il match nel miglior modo possibile. Le Juventus Women hanno infatti da subito fatto valere la loro qualità nelle ripartenze, e Beccari è stata brava a trovare un buco nella difesa per accentrarsi e calciare, ottenendo un calcio d’angolo al 1’. Dagli sviluppi del calcio d’angolo, Cantore ha approfittato di una splendida sponda di Bergamaschi e di un pasticcio nell’area di rigore del PSG per calciare un destro angolato sul secondo palo capace di battere il portiere al 2’. Le bianconere hanno tentato di costruire il gioco e mantenere il possesso del pallone, trovando altre due occasioni nei primi dieci minuti, di cui una dalla distanza dai piedi di Krumbiegel. Hanno proseguito la loro pressione per costringere le parigine a stazionare nella loro metà campo, e le padrone di casa hanno infatti faticato a inserirsi e a trovare spazi.

Le francesi hanno spesso costruito partendo dal basso trovandosi di fronte al muro bianconero, che ha invece continuato a cercare le sue attaccanti, soprattutto sulla fascia destra con le accelerazioni di Cantore e Krumbiegel. Anche le centrocampiste juventine sono spesso arretrate per andare ad aiutare le compagne a difendere, così come ha fatto Beccari, andando a togliere il tempo agli interventi delle avversarie. Il Paris Saint-Germain ha creato la prima opportunità interessante alla mezz’ora, senza però riuscire a concretizzare. Le francesi hanno guadagnato metri per arrivare al pareggio, ma la difesa della Juve ha resistito con le unghie e con i denti anche in un momento di estrema difficoltà, con interventi monumentali e intelligenti da parte di Lenzini prima e di Calligaris poi. La prima frazione di gioco si è chiusa nella metà campo della Juventus, che ha rischiato di subire il goal del pareggio su un’occasionissima di Dudek, che ha però indirizzato il pallone fuori.

Anche la ripresa è cominciata con un atteggiamento aggressivo da parte delle Juventus Women. Le parigine, dall’altra parte, hanno replicato in maniera speculare l’atteggiamento bianconero, consapevoli di avere un passivo di tre goal da sobbarcare per raggiungere almeno i supplementari e allungare la permanenza nel torneo. Le padrone di casa hanno conquistato un calcio di rigore al 53′ per un fallo di Lenzini commesso in area; il pallone sui piedi di Leuchter ha trovato la rete, nonostante il portiere della Juventus avesse intuito l’angolo.
Le Juventus Women hanno reagito subito e il destro di Bergamaschi, angolato e calciato da fuori area, ha trovato il palo interno e si è poi perso sul fondo senza poter favorire l’intervento in seconda battuta delle compagne. Anche Vansgaard e Krumbiegel sono tornate a spingere in area al quarto d’ora per frammentare il gioco delle parigine, più concrete nel possesso palla rispetto al primo tempo. Alla mezz’ora Albert ha calciato da fuori area e colpito una clamorosa traversa, e Peyraud-Magnin ha fatto un intervento provvidenziale qualche minuto più tardi chiudendo l’ex Echegini con la mano destra.

Le Juventus Women, nel momento migliore delle parigine, hanno invece affondato il colpo del 2 a 1: Bonansea, da subentrata, con l’esperienza e l’intelligenza, ha trovato il colpo di testa capace di insaccarsi sul secondo palo al 73′, a poco più di un quarto d’ora dalla fine del match, tagliando le gambe alle avversarie e ammutolendo lo stadio, fino a quel momento zeppo di tifose e tifosi intenti a difendere le loro ragazze. Krumbiegel ha provato a chiuderla qualche minuto più tardi accentrandosi in area di rigore, ma il tiro è uscito di poco. Il finale è stato molto combattuto con continui ribaltamenti di fronte, ma le francesi avevano forse perso le speranze di agguantare i supplementari e si sono arrese, subendo la seconda sconfitta, stavolta di misura.

Non è facile, anzi, è praticamente impossibile scegliere una sola calciatrice della Juve da nominare MVP del match. L’intera squadra è stata solida, compatta e in grado di capitalizzare al meglio le occasioni, incisiva anche nelle ripartenze, addirittura un po’ sfortunata sulla prodezza di Bergamaschi da fuori area.

JUVENTUS WOMEN (3-4-3): Peyraud-Magnin; Lenzini, Calligaris (78′ Gama), Cascarino (69′ Kullberg); Bergamaschi, Caruso, Bennison, Krumbiegel; Beccari (82′ Rosucci), Girelli (69′ Bonansea), Cantore (45′ Vansgaard).

PARIS SAINT-GERMAIN (3-4-1-2): Earps; Samoura, Mbock, Dudek; Le Guilly (45′ De Almeida), Gaetino, Karchaoui (74′ Fazer), Elimbi Gilbert (45′ Leuchter); Geyoro; Katoto, Albert (83′ .

Marcatrici: 2’ Cantore (J), 54′ Leuchter (P), 73′ Bonansea (J)

Ammonizioni: 26’ Gaetino (P), 45’+1 Gilbert (P), 45’+1 Caruso (J), 70′ Kullberg (J), 77′ Echegini (P)

Note: recupero 3’ pt, 6′ st.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.