La Juventus cerca il riscatto dopo la gara di andata in Danimarca contro il Horfoilge Boldklub Koge, terminata con il risultato di 1 a 1, e Montemurro schiera l’ormai schema tipo: un 4-3-3 dove conferma Peyraud Magnin tra i pali; Boattin, Sembrant, Salvai e Lenzini dietro a difendere; Grosso, Junge e Gunnarsdottir in centro campo e l’attacco a tre composto da Beerensteyn (a sinistra) Girelli in centro e Cernoia (a destra).
Serata umida allo stadio Giuseppe Moccagatta di Alessandria, prescelto oltre che per l’omologazione per le gare Uefa di questo livello anche per la sua capienza di molto superiore al campo di Vinovo, dove una folta cornice di pubblico aiuterà le bianconere a superare l’ostacolo.
Le avversarie che schierano un 5-4-1 con una unica punta: il capitano Kyra Carusa la statunitense naturalizzata irlandese dal 2020 in terra Danese, nella speranza di contenere le bianconere ed approfittare nei lanci lunghi del centro campo.
Un primo tempo dove la pressione costante delle padrone di casa porta la rete del vantaggio, dopo appena 11 minuti con il colpo di testa di Sara Gunnarsdottir, con un baricentro molto alto che crea molto e mantiene il possesso della palla quasi sempre nella metà campo avversaria. Sul fronte opposto le Danesi creano qualche azione pericolosa, per lo più calciando da fuori area, ma trovano sempre pronto il muro bianconero ottimamente posizionato. Le undici di Montemurro giocano molto concentrate, e nonostante il vantaggio, portano bene la sfera avanzando con Martina Lenzini sulla fascia destra e Lisa Boattin a sinistra dove riescono a mettere ancora più pressione nella metà campo del Koge e cercando la rete per chiudere il match. Quarantacinque minuti dove si è rivista la fluidità di gioco della Juventus della scorsa edizione, con un giro palla che trova sempre ben posizionate le sue giocatrici ed ogni azione trova le giuste finalizzazioni verso la porta ospite.
Nella ripresa due grosse occasioni a rete vengono sventate dalla numero uno ospite, con le campionesse d’Italia sempre alla ricerca del gol che potrebbe metterle al sicuro per il passaggio del turno, ed il mister inserisce Cantore e Gama per portare freschezza ed avere con Sofia uno stimolo in più in attacco. Rete che giunge poco dopo e che porta la firma proprio della 22enne, ex Sassuolo, che corre ad abbracciare tutte le sue compagne in panchina. La ritrovata Barbara Bonansea e Martina Rosucci entrano a rinforzare il gruppo mentre la terna inglese chiude l’incontro e per la Juve è festa, un 2 a 0 meritato e cercato per novanta minuti per una qualificazione, sulla carta semplice, ma conclusa nel migliore dei modi.
Più di 1.000 spettatori (ho letto). Sono deluso, si doveva fare il tutto esaurito, per lanciare un segnale più forte e perché questo calcio lo merita, i prezzi erano più che abbordabili… Tra l’altro in un momento in cui ovunque le cifre relative al pubblico esplodono.