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Tutta Firenze sembra essere colorata con una viola delicato, come vino diluito” diceva Henry James, affascinato dal capoluogo toscano.
Quest’oggi, dopo una partita agonisticamente combattuta, è la Fiorentina femminile a colorare di viola la finale del mini torneo valido per la qualificazione al secondo turno di UEFA Women’s Champions League battendo l’Ajax per 1-0 (gol di Madelen Janogy al minuto 82′).
Le calciatrici gigliate sono scese in campo ben consapevoli dell’importanza della partita che si apprestavano a giocare e dell’obiettivo da raggiungere.
Quella gran voglia di essere protagoniste, quella fame di dimostrare tutto il proprio valore anche in un palcoscenico come quello europeo ha dato la spinta necessaria alle Viola per portarsi a casa una partita dall’esito tutt’altro che scontato, come è stato evidente sin dai primi minuti di gioco.

Sin dai primi minuti, infatti, la Fiorentina ha pressato forte rendendosi quasi immediatamente pericolosa con Alexandra Johannsdottir che per poco non ha sbloccato una gara destinata a rimanere a reti inviolate sino a poco prima della fine dei tempi regolamentari.
Al minuto 15′ già entrambe le squadre hanno avuto l’occasione di segnare. Per le Viola è stata Michela Catena che sulla ripartenza, dopo l’azione fallita di Keukelar dell’Ajax, ha provato a beffare l’estremo difensore avversario ma senza successo.
Da questo momento in poi, il pallino del gioco è rimasto alle gigliate che però, nonostante le diverse occasioni di concretizzare non sono riuscite ad approffittarne.
La più clamorosa al 29′: Agnese Bonfantini dal fondo ha servito Janogy che si trovava in area. La numero 9 per due volte ha provato a mandare la palla in rete, ma entrambe le volte Kardinal è stat brava ad eludere i tentativi della Viola.

Il secondo tempo è iniziato nella falsariga del primo, con la Fiorentina desiderosa di incidere nel gioco. Emma Faerge ha servito Janogy che ha calciato immediatamente in porta ma la palla ha scheggiato il legno e poi ha sfiorato la linea di porta. Nonostante dai video paresse che la sfera avesse superato la linea, il direttore di gara ha ritenuto opportuno, nell’incertezza, tenere il punteggio sullo 0-0 (50′).
Le Viola hanno tenuto saldamente le redini del gioco impensierendo non poco le avversarie che, visibilmente a fatica, sono riuscite a contenerne le azioni.
La squadra guidata da Mister Sebastian De la Fuente, in questo frangente, è stata brava a tenere la guardia alta e non abbandonare quel piglio combattivo che l’ha contraddistinta per tutta la durata del gioco.
Il gol tanto atteso quanto meritato, è arrivato al minuto 82′ in un’azione concertata alla perfezione da Vero Boquete, che recuperata palla a centrocampo, ha immediatamente verticalizzato per Madelen Janogy. La svedese ha insaccato in rete di sinistro, battendo il portiere avversario Van Eijk.
Protetto con attenzione il vantaggio fino al 96′, la Fiorentina può festeggiare una vittoria che accende un ulteriore riflettore sulle sue gesta di squadra che vuole divertirsi e far divertire.

Queste le formazioni che sono scese in campo per le due squadre:
FIORENTINA FEMMINILE (4-2-3-1): Fiskerstrand, Faerge, Tortelli, Georgieva, Erzen, Snerle, Johannsdottir, Janogy, Boquete, Bonfantini, Catena. A disposizione: Baldi, Toniolo, Filangeri, Severini, Bredgaard, Breitner, Zaghini, Severini, Lundin, Pastrenge, Bettineschi. All: Sebastian De La Fuente.
AJAX (4-3-3): Van Eijk, Kardinaal, De Klonia, Spitse, Noordman, Noordam, Yohannes, Van De Velde, Sabajo, Hoekstra, Keukelaar. A disposizione: Tolhoek, Jansen, Nienhuis, Van Der Wal, Den Turk, Valk, Rademaker, Van Hensbergen, Verkooijen, Van Koppen All: Hesterine De Reus.
Marcatrici: Madelen Janogy (Fio (82′).

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.

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