Al netto del 4 a 0 subito dall’Arsenal, la Juventus deve cercare di raccogliere e riordinare le idee ripartendo dagli errori commessi sul campo. A decidere il match sono stati degli errori pesantissimi in fase difensiva che hanno permesso dall’Arsenal di portarsi a casa un ultimo quarto d’ora sul velluto che, nella prospettiva delle bianconere, è stato invece un “orrido epilogo” di una partita che, a posteriori, avrebbe potuto prendere una piega diversa fin dal fischio d’inizio.
Peyraud-Magnin: 5. Se nel primo tempo la sua prestazione è di tutto rispetto, con delle parate importantissime per rimanere sull’1 a 0, nel secondo diventa parte integrante della disfatta, e i suoi due errori sulle uscite le costano cari. Peccato.
Lenzini: 5,5. La numero 71 prova a farsi valere nei contrasti ma, vedendo le attaccanti dell’Arsenal, sembra quasi intimorita e non riesce a incidere come al solito. Bene il primo tempo, nel secondo si fa prendere dallo sconforto e spesso non riesce a occupare al meglio la sua porzione di campo.
Calligaris: 5. Russo arriva prima su ogni pallone ed evita il duello, cosa che la svizzera avrebbe preferito per andare a contrastarla. Nulla può contro la velocità delle attaccanti. Esce a gara in corso, non in formissima (69′ Kullberg: 5. Ha tante colpe sulle reti incassate dalle bianconere nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Davanti al dribbling di Blackstenius sembra cederle il passo, e non riesce a tenere le avversarie. La controfigura di quanto visto contro la Roma)
Cascarino: 6. La francese difende bene la sua porzione di campo e cerca le attaccanti proiettando il pallone in avanti con le sue sventagliate precise. Commette qualche piccola sbavatura nel quarto d’ora infernale che ha concluso la partita, come tutta la squadra. Ottima nei tackle e nei contrasti, gioca di fisico, senza però essere ammonita.
Bergamaschi (69′ Krumbiegel: 5,5. Tra le poche a voler raccogliere le altrettanto poche, e molto confuse, idee per provare a costuire qualcosa di positivo, ma il crollo mentale della squadra incide anche su di lei): 5. Al di là della clamorosa occasione da goal sprecata, la prestazione della numero 22 è spesso inconsistente, e la velocità e la perspicacia delle avversarie la relegano sovente in una bolla esterna al gioco in sé, come una spettatrice in campo. Non raggiunge i palloni e si lascia sfuggire le calciatrici inglesi sulla fascia al momento di difendere la sua area.
Caruso: 5. Contro una formazione avversaria così forte, non riesce a smistare bene i palloni e a trovare le compagne, perché le altre arrivano prima a chiudere ogni tipo di passaggio. Commette anche errori tecnici che non fanno parte del suo repertorio, e diventano letali.
Schatzer (69′ Bennison: 5. Subentra a una buona Schatzer che viene ammonita, e tenta di marcare a uomo le avversarie prima per trovare il pareggio e poi, durante il blackout, per limitare il passivo): 6. A centrocampo dà anima e corpo per provare a coprire anche quelle parti di campo che rimangono sguarnite di bianconere, e cerca di spazzare via la palla quando diventa troppo insidiosa. Non riesce a costruire come fa di solito, ma spicca rispetto alle compagne.
Boattin (80′ Thomas: 5. Anche se si ritrova spesso smarcata, non riesce a saltare l’avversaria e a batterla in velocità. Nel poco tempo a disposizione prova però a trovare il goal della bandiera): 5. Contro le inglesi non riesce a uscire dal suo spazio ed è molto imprecisa. Svirgola palloni che solitamente sono il suo pane quotidiano e non riesce a dare sfogo alla sua creatività offensiva.
Cantore: 5. Non servita al meglio dalle compagne, non riesce a recuperare anche quei palloni che potrebbero aiutarla a segnare. Non riesce a impattare bene sul pallone nell’unico calo dell’Arsenal, e si divora la possibilità di trovare la rete del vantaggio.
Vangsgaard: 6. Corre a perdifiato per tutto il campo per andare a prendersi il pallone e portarlo verso la porta inglese, ma nessuna l’accompagna in manovra. Volenterosa, ma non abbastanza incisiva. Anche lei spreca un’occasione davvero ghiotta per indirizzare la partita nel verso giusto.
Beccari (60′ Bonansea 5. La numero 11 bianconera fatica a ingranare e a giocare con quel tocco che la caratterizza, troppo schiacciata dalle avversarie nei raddoppi per poter uscire. Completamente bloccata): 5. Sempre determinata, contro l’Arsenal commette invece vari errori legati alla sua posizione in campo, non congeniale alle sue caratteristiche tecniche, e riesce a recuperare pochi palloni per via delle avversarie decisamente più intraprendenti. Un po’ spenta anche in velocità.