Alla vigilia della partita contro le norvegesi del Vålerenga, l’ultimo match del girone di Champions League per provare a portare a casa i tre punti, la centrocampista Eva Schatzer ha aperto la conferenza stampa per introdurre brevemente la partita.
Schatzer, “rientrata alla base” bianconera dopo aver trascorso un anno alla Sampdoria, ha innanzitutto analizzato in breve il bilancio del suo percorso vestendo la maglia bianconera da titolare, prima in Campionato e Coppa Italia e poi in Champions, lasciando intravedere tra le righe che gli obiettivi della Juventus sono ben delineati anche nel carattere che la squadra sta via via assumendo: «Questa prima parte di stagione è andata molto bene per me, sono molto contenta per come sono andate le cose, ma sono soprattutto contenta di come stiamo giocando come squadra: se la squadra gioca bene ogni giocatrice riesce a esprimersi al meglio. Il primo goal, la prima partita di Champions, giocare allo Stadium sono state tutte emozioni bellissime, e spero che nel corso della stagione riusciamo a continuare con questo passo e a toglierci qualche soddisfazione.»
La conferenza si è dunque spostata sul cuore pulsante, la Champions, e la centrocampista ha dunque parlato di come, disputando una partita di calibro europeo, si possa non solo provare forti emozioni, quanto imparare molto sia sul piano personale, sia su quello di calciatrice: «Giocare partite di Champions League è sempre qualcosa di speciale. Anche se il girone non è andato come avremmo voluto, ogni partita ci ha fatto imparare tante cose che possono essere utili per il futuro. Giocare sul palcoscenico europeo è sempre una cosa bella, giocare contro giocatrici e squadre forti a livello europeo ti aiuta a crescere come calciatrice e anche a livello di squadra, perché vedi cose che magari in Italia non vedi, e ti rendi conto di aspetti importanti che servono per fare il passo in avanti.»
La giovane calciatrice ha poi espresso la sua quasi incredulità riferita al poter giocare così tanti minuti da titolare, un qualcosa che non si sarebbe mai aspettata: «Sono tornata dopo un anno in prestito alla Sampdoria, che è stato un anno molto importante per me, perché ho acquisito consapevolezza nei miei mezzi. Tornare qua e trovare tutto il minutaggio che ho avuto in questi mesi non me l’aspettavo, però a livello di tutta la squadra abbiamo giocato bene: abbiamo girato tante formazioni, tutte hanno trovato il loro spazio e sono molto contenta che alla fine le cose siano andate così bene. Spero che le cose vadano avanti su questa strada.»
Schatzer era inoltre in lizza per il titolo di Golden Girl, che viene assegnato alla migliore calciatrice U-21 che milita nella massima serie, vinto da Giulia Dragoni, calciatrice della Roma in prestito dal Barcellona, con cui la bianconera ha condiviso molte belle esperienze sempre all’insegna del rispetto reciproco: «Voglio ringraziare Giulia per queste parole, ci conosciamo dall’U-17 e abbiamo iniziato insieme il nostro percorso in Nazionale, e alla fine ci siamo ritrovate anche adesso in Nazionale maggiore. Giulia è una giocatrice incredibile, è molto forte e ha tantissimo talento, e lo sta già facendo vedere con la sua età, è ancora molto giovane. La stimo molto, e andiamo molto d’accordo anche fuori dal campo. Mi trovo sempre bene a giocare con lei.»
La giocatrice ha avuto molte occasioni per giocare da titolare, ed è stata tra le calciatrici a mantenere alto il livello anche se quello generale della squadra era più sottotono, e questo circolo virtuoso è sicuramente partito da una fiducia di base da parte dello Staff e delle compagne di squadra: «Sono molto contenta di come sono andate le cose fino ad adesso, da subito ho sentito la fiducia di tutto lo Staff e del mister, e sentendo questa fiducia sono riuscita a esprimermi meglio sul campo. Secondo me tutta la squadra, anche le altre giocatrici, mi aiutano giorno dopo giorno, e cerco di apprendere il massimo, tutto quello che posso allenandomi tutti i giorni con loro.»
Un aspetto che è stato sottolineato spesso nelle conferenze della Juventus è che la squadra è molto unita e che c’è grande sintonia tra tutte le calciatrici, aspetto che è stato sottolineato dalla stessa Schatzer: «Ho sentito da subito che la squadra è molto unita, abbiamo tutte lo stesso obiettivo e stiamo lavorando bene insieme. C’è un mix tra giocatrici più esperte e giocatrici giovani, le più esperte riescono a trasmettere alle giovani i valori della Società, poi in campo danno tutte una mano a tutte, quindi sono molto tranquilla per come la squadra è messa quest’anno. In particolare, mi aiuta tanto in campo Caruso, che ha il mio stesso lavoro, anche Rosucci, Bonansea; anche le più giovani, che forse hanno meno esperienza, riescono comunque a darti qualche consiglio prezioso.»