Il Barcellona si è aggiudicato la UEFA Women’s Champions League per la seconda volta nella sua storia grazie al 3-2 in rimonta contro il Wolfsburg a Eindhoven, dopo aver chiuso la prima frazione di gioco sotto per 2-0
Protagonisti della partita e reporter ci raccontano la finale.
Dove si è decisa la partita secondo allenatori e giocatrici?
Jonatan Giráldez, allenatore Barcellona: “Probabilmente il risultato del primo tempo era ingiusto viste le tante occasioni create e per come abbiamo giocato. Abbiamo commesso un errore all’inizio e abbiamo subito il gol. Non conta cosa succede ma come si reagisce, e noi l’abbiamo fatto bene ma poi abbiamo subito un altro gol. Nell’intervallo volevamo migliorare la ricezione della palla. Dovevamo svegliarci, essere ottimisti, capire che mancavano 45 minuti e che non era impossibile. Ai tifosi voglio dire grazie. Non solo per stasera, ma per il loro sostegno durante tutta la stagione. Ogni volta che abbiamo vinto in campo, abbiamo vinto anche sugli spalti, e loro sono stati fondamentali. Dal momento in cu le mie calciatrici hanno lasciato l’albergo, avevano bisogno di questa energia extra“.
Patri Guijarro, Visa Player of the Match: “Dovevamo iniziare in modo migliore. Quando si subiscono due gol, le cose si complicano. Abbiamo creato occasioni ma non le abbiamo sfruttate. Nell’intervallo abbiamo parlato di questi piccoli dettagli, della fiducia in noi stesse, del fatto che siamo maturate rispetto all’anno scorso e del fatto che non ci siamo abbattute dopo essere andate in svantaggio. È stata la fame di vittoria e la convinzione potercela fare che ci ha permesso di rimontare”.
Tommy Stroot, allenatore Wolfsburg: “La qualità del Barcellona ha fatto la differenza. Noi abbiamo fatto un gran primo tempo ma poi siamo stati puniti per piccoli dettagli. All’inizio del secondo tempo non siamo stati decisivi come dovevamo e questo ci ha spinto a giocare più in profondità. Quando si sono riportati sul 2-2, la partita era completamente aperta e, a 30 minuti dalla fine, tutto può succedere. Poi con quella qualità è tutto più facile per il Barcellona”.
Alex Popp, attaccante Wolfsburg: “Il Barcellona ha mantenuto una pressione molto alta fin dall’inizio del secondo tempo. In quei minuti in campo, non siamo state in grado di imporre il nostro gioco e poi è diventato ovviamente difficile. Il primo tempo è stato un ottimo 2-0, mentre nel giro di cinque minuti del secondo tempo si è arrivati al 2-2. Volevamo alzare i ritmi ma non ci siamo riuscite alla fine”.
Dove è stata decisa la finale secondo i reporter?
Graham Hunter, reporter Barcellona: “Una finale vinta in grande stile, vinta nonostante lo svantaggio di due gol. Ma anche una finale vinta grazie a una delle antiche strategie del Barcellona: creare superiorità a centrocampo. Nel primo tempo il tecnico Giráldez ha spostato Salma Paralluelo all’interno, ha fatto giocare Fridolina Rolfö come un’ala sinistra e non come un terzina sinistro, e quindi ha fatto scendere Mariona Caldentey a centrocampo. Il Wolfsburg non l’ha capito in tempo e così il Barcellona si è trovato in superiorità sprigionando tutto il potenziale offensivo di Caroline Graham Hansen, e in particolare Aitana Bonmatí. Alla strategia deve corrispondere l’esecuzione, cosa in cui il Wolfsburg ha eccelso nel primo tempo, ma sia Guijarro, la cui corsa per il secondo gol è stata un capolavoro di tempismo, sia Rolfö sono state all’altezza del compito. Un vero spettacolo, che ha alzato ulteriormente l’asticella del calcio femminile”.