Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Dopo la rifinitura all’Emirates per “testare” il terreno di gioco, la Juventus Women guidata da Massimiliano Canzi l’ha di nuovo calpestato per giocarsi un match dal sapore decisivo contro l’Arsenal Women di Renée Slegers. La formazione inglese aveva dilagato a Biella, vincendo con un risultato finale di 4 a 0, tre reti delle quali messe a segno nell’ultimo quarto d’ora dopo un blackout generale delle bianconere. La partita di ritorno si è invece conclusa con il risultato di 1 a 0 per le inglesi targato “Lina Hurtig”, grande ex della gara, arrivato all’89’.

Come contro il Bayern Monaco a Biella, il tecnico della Juventus si è affidato a un 3-5-2 per potersi permettere un centrocampo più coperto. La coppia d’attacco era costituita da Vangsgaard, che all’andata ha disputato un match volenteroso, e Cantore, che è stata un po’ imprecisa sotto porta; Beccari è invece partita dalla panchina. Il tridente difensivo ha invece visto Cascarino, Calligaris e Lenzini, le stesse dell’andata, mentre sulle fasce hanno giocato Krumbiegel a sinistra e Bergamaschi a destra. Caruso è partita da una posizione più offensiva, e a centrocampo è stata data fiducia a Schatzer, che ha sempre fatto bene, e a Bennison dal primo minuto.

Davanti a oltre 10mila tifosi, le bianconere avevano il dovere di riscattarsi dopo il risultato maturato all’andata. In avvio di gara, la Juventus ha provato a contenere l’aggressività delle avversarie e puntato sulle ripartenze. Le maglie rosse erano però al posto giusto al momento giusto. L’atteggiamento della Juventus è stato quello giusto, non hanno rischiato in modo eccessivo e hanno invece provato a imporsi in contropiede. Vangsgaard si è creata un’occasione poco dopo il quarto d’ora che le ha fatto conquistare un calcio d’angolo al termine di un’azione cominciata da Bennison, bravissima a trovare un buco nella retroguardia inglese. La Juventus ha rischiato moltissimo pochi minuti più tardi su un errore di Krumbiegel nel cercare le compagne in avanti, ma il tiro di Maanum è uscito alto sopra la traversa. Alla mezz’ora, la Juventus ha dato vita a una ripartenza dopo un pallone recuperato d’esperienza a centrocampo da Caruso, che ha trovato Cantore: la numero 9, dopo alcuni dribbling, ha però calciato un tiro troppo debole, e ha avuto un’altra palla goal grazie alla sventagliata di Lenzini, che ha mancato di un soffio la testa dell’attaccante.
Le squadre sono andate negli spogliatoi con il risultato ancora a reti bianche.

Nella ripresa, la Juventus si è ripresentata con lo stesso undici iniziale, ed è riuscita a ritagliarsi meglio gli spazi per andare ad aggredire l’Arsenal. Cantore ha avuto una bella occasione attorno al decimo minuto, e il suo tiro è stato deviato in angolo, battuto con troppa fretta e imprecisione. Alla mezz’ora, Maanum ha fallito da pochi metri un tiro sul primo palo capace di portare in vantaggio l’Arsenal, che si è ripetuto qualche giro d’orologio più tardi, senza sfondare il muro bianconero. Il fraseggio nel secondo tempo è stato più fluido e più efficiente rispetto a quanto fatto nel primo, pur concedendo qualcosina di più alle avversarie. Ciononostante, la Juventus ha avuto una palla goal splendida grazie a Caruso al 75′, che con la sua rasoiata è stata deviata in extremis da van Domselaar dopo un tiro velenosissimo e dalla traiettoria ingannevole. Un brivido ha invece colpito la Juventus a una decina di minuti dallo scadere, con il tiro dell’ex Hurtig a pochi passi da Peyraud-Magnin, sulla traiettoria del pallone, ma il pericolo si è riproposto, sempre da Hurtig, che ha fallito a porta vuota.
Nonostante le bianconere abbiano dato il tutto e per tutto e trovato gli spazi necessari per arrivare in area di rigore in più momenti del match, l’Arsenal è passato in vantaggio proprio allo scadere grazie alla rete di Hurtig, arrivata all’89’ dopo che la numero 17 delle Gunners ha scippato il pallone dai piedi di Lenzini e ha dovuto soltanto trovare la porta.

Nel corso del primo tempo è scesa in campo, nel complesso, una buona Juventus, che però ha mancato i passaggi decisivi pur avendo conquistato qualche palla goal preziosa. Dal punto di vista difensivo, le chance dell’Arsenal sono state tutte neutralizzate al meglio. Nel secondo, le bianconere hanno affrontato il match a viso aperto e rischiando di più proprio per provare a bucare le porzioni di campo sguarnite di maglie rosse. Il secondo tempo è stato divertente e ben equilibrato, anche se l’Arsenal è stato più concreto e ha inquadrato più volte lo specchio della porta. Peccato per il goal allo scadere, una sentenza che, visto il gioco prodotto dalle bianconere, pare forse un po’ crudele.

IL TABELLINO

JUVENTUS WOMEN (3-5-2): Peyraud-Magnin; Cascarino, Calligaris, Lenzini; Krumbiegel (82′ Thomas), Bennison (66′ Boattin), Schatzer, Bergamaschi (66′ Bonansea), Caruso; Vangsgaard (74′ Girelli), Cantore (74′ Beccari). Allenatore: Massimiliano Canzi.

ARSENAL (4-2-3-1): van Domselaar; McCabe, Cattley, Williamson, Fox; Little (89′ Kafaji), Walti; Foord (66′ Mead), Maanum (66′ Blackstenius), Caldentey; Russo (80′ Hurtig). Allenatrice: Renés Slegers.

Marcatrici: 89′ Hurtig (A)

Ammonizioni: 36′ Cascarino (J)

Arbitro: Eva Augustyn (POL)

Note: recupero 4′ st.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.