Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Juventus Women è rimasta in partita fino al secondo goal del Bayern Monaco, dopodiché è stata totalmente inghiottita dalle tenebre rappresentate dal gap fisico, mentale e d’esperienza delle avversarie, “troppo” sotto ogni aspetto. La prova di forza delle bavaresi ha fatto capire che, quella vista a Biella, era una brutta copia della vera squadra, quella che ha sfruttato ogni centimetro lasciato in campo e ogni errore per creare pericoli.

PEYRAUD-MAGNIN: 6. L’estremo difensore bianconero fa di tutto per evitare di subire goal, e non ha colpe sulle reti incassate. Attenta agli sviluppi del gioco, porta a termine dei salvataggi a dir poco provvidenziali, sventando, tra gli altri, un clamoroso autogoal sul 2 a 0. Buona prestazione.

BOATTIN: 5,5. Giocando al posto di Cascarino, letteralmente, riesce a contenere meglio le incursioni del Bayern rispetto all’altro corridoio. Attenta, spazza bene via i palloni pericolosi in area e prova, senza successo, a innescare le ripartenze delle compagne, che non l’accompagnano.

KULLBERG: 5. Non è serata, per il difensore svedese, direttamente coinvolta nelle prime due reti. Come contro l’Arsenal, sbaglia i tempi di reazione con le attaccanti bavaresi davanti, non riesce né a contenerle né ad anticiparle e perde molti palloni cruciali che alimentano il pressing avversario.

CALLIGARIS: 5,5. La svizzera è autrice di una buona gara, ed è la calciatrice della retroguardia difensiva ad avere meno colpe sulle reti subite. Una piccola sbavatura sul pallone troppo corto regalato a Stanway e che avrebbe potuto portare il Bayern al raddoppio… cosa che è poi successa più tardi.

LENZINI (dal 75′ THOMAS: SV): 5,5. Dopo un primo tempo all’insegna di occasioni sventate e di bavaresi bloccate, si spegne nel secondo: sul terzo goal, purtroppo, c’è il suo zampino. Nonostante ciò, il difensore bianconero ha comunque giocato, nel complesso, una gara di sacrificio che ha evitato una goleada ancora più catastrofica.

KRUMBIEGEL: 5,5. Lotta a centrocampo e alimenta la manovra correndo a destra e a manca, ma è spesso sola quando deve raggiungere la porta, e non è abbastanza fredda quando l’occasione è sui suoi piedi. Dopo un primo tempo a un buon livello, nel secondo cala molto e commette degli errori potenzialmente fatali in fase difensiva.

BENNISON: 6. Dopo una partita contro la Lazio non brillantissima, la giovane svedese fa vedere di che pasta è fatta. Un primo tempo caratterizzato dal “compitino” è seguito da una ripresa con una crescita nella prestazione, prendendo a sportellate le avversarie e conquistando falli preziosissimi per rallentare il gioco del Bayern. Fa valere il suo tiro dalla distanza, il primo, vero squillo della Juventus, e manca la porta di pochissimo.

CARUSO: 5,5 (dal 75′ SCHATZER: SV). Da vera capitana, indirizza il gioco delle compagne e le sprona anche a parole. Bravissima ad aggiungere legna da ardere ai fuocherelli di ripartenza delle bianconere, arretra quando è invece importante contenere le bavaresi.

BERGAMASCHI (dal 64′ CANTORE: 5,5. L’unica marcatrice delle bianconere in Champions’ League entra in campo quando la sentenza grava già sulla squadra, e si sforza per lasciare il segno, ma l’avversaria che ha di fronte è una Kryptonite che la inibisce): 5. Se all’inizio del primo tempo la sua è una gara attenta e intelligente con delle verticalizzazioni precise e pulite, quando il Bayern esce dal torpore non riesce più a essere determinante, perché Buhl fa tutto ciò che vuole. Si consuma lentamente, come una candela, e nel secondo tempo si spegne.

BONANSEA (dal 63′ BECCARI: 5,5. Nella mezz’ora a sua disposizione fa fatica a inserirsi, ma si prodiga per trovare almeno il goal della bandiera con alcune delle sue giocate, gettate però al vento per i pochi spazi e una generale rassegnazione della Juve): 5,5. Non concretizza le due occasioni da goal a sua disposizione, la prima sullo 0 a 0. Fatica a farsi spazio in area ed è sempre raddoppiata o triplicata. Si riscatta sul finire del primo tempo con un cioccolatino che Krumbiegel non riesce a gustare.

VANGSGAARD: 5. Arretra spesso per dare una mano al centrocampo a costruire la manovra, ma per lei la porta avversaria è soltanto un miraggio, e sembra quasi sempre fuori dai giochi. Certo non la sua migliore prestazione in Champions’ League.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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