La gara dell’andata, persa 4 a 0 a Biella, è stata del tutto archiviata prima di quella di ritorno; la rosa, l’esperienza e la forza dell’Arsenal l’hanno però spuntata, proprio all’ultimo, anche all’Emirates. Le Juventus Women hanno comunque dato prova di riuscire a rimanere in partita tutto il tempo e hanno anche provato a giocarsela un po’ di più, concedendo qualcosa, ma mettendo anche in difficoltà le avversarie. Non si può, dunque, biasimare la squadra per il risultato finale.
PEYRAUD-MAGNIN: 6. Non viene chiamata in causa molte volte ma, quando succede, si dimostra attenta e sul pezzo. Rischia molto su calcio d’angolo con un’uscita un po’ avventata, ma nel complesso gioca una buona gara. Non può fare nulla sul goal da pochi passi dell’ex compagna di squadra.
CASCARINO: 5,5. Viene ammonita dopo un intervento in scivolata, un giallo ben speso per bloccare la manovra dell’Arsenal. Dove deve, quando serve, fino agli ultimi minuti, dove si macchia del goal subito, non riuscendo a coprire bene Blackstenius.
CALLIGARIS: 6. Come le due compagne della retroguardia, gioca una partita difensiva molto buona. Partecipa attivamente al gioco della squadra e sale anche a supporto delle centrocampiste per coprire gli spazi che potrebbero diventare pericolosi.
LENZINI: 6. Buona partita anche per la numero 71, cresciuta molto dal punto di vista dell’efficacia negli interventi e della precisione. Anche lei riesce a mettere al sicuro, quasi fino alla fine, un risultato nient’affatto scontato. Nel finale è un po’ affaticata.
KRUMBIEGEL (82′ THOMAS: 5. Anche se ha le gambe fresche, non riesce a portare la cattiveria e la velocità di cui la squadra ha bisogno): 6. Corre avanti e indietro per il campo per aiutare centrocampo, difesa, attacco, e chi più ne ha, più ne metta. Cerca Vangsgaard con le sue verticalizzazioni e recupera bene i palloni a centrocampo. Gli unici due nei della sua partita, però, potrebbero costare molto cari alla squadra.
BENNISON (dal 66′ BOATTIN: 6. Ha pochi minuti per essere determinante ed entra proprio quando le avversarie escono dal loro guscio, ma prova comunque a dare il suo contributo senza compromettere il risultato): 6. All’inizio fa un po’ fatica a contenere le inglesi e a imporsi, ma ha qualche ottimo spunto in fase offensiva, anticipa le avversarie e protegge bene dei palloni chiave che, purtroppo, non vanno a segno. Nel secondo tempo prende fiducia e gioca meglio.
SCHATZER: 7. Migliore in campo tra le sue compagne, gioca a tutto campo: arretra a supporto delle compagne, anticipa le avversarie, s’inserisce nei raddoppi, si propone anche in fase offensiva. Una certezza per i match a venire.
BERGAMASCHI (66′ BONANSEA: 6. Combatte, temporeggia palla al piede per aspettare le sovrapposizioni delle compagne, si propone per trovare il goal, ma non è abbastanza per intimorire l’Arsenal, non quando è l’Arsenal a fare il gioco): 5,5. Sulla fascia fa molta fatica sia a frenare le incursioni delle avversarie sia a farsi valere con il fisico. Un po’ lenta nelle ripartenze, deve studiare le avversarie per trovare una quadra che, spesso, non arriva.
CARUSO: 6,5. La partita di Biella è un ricordo negativo già finito nel dimenticatoio, e quella a Londra è uno specchio veritiero della sua bravura. Schierata in posizione più offensiva, imbuca bene i palloni per le compagne e li protegge, non si fa scavalcare dalle compagne. Sfortunata sulla bellissima rasoiata al 75′.
VANGSGAARD (74′ GIRELLI: 5,5. Le capita una bella occasione quando entra, ma è in posizione di fuorigioco quando arpiona il pallone. Nel resto del tempo corre senza meta e non incide): 6. L’attaccante danese tenta di destreggiarsi tra le maglie rosse, ma viene spesso triplicata; in avvio di gara non riesce a incidere come dovrebbe ed è un po’ imprecisa, nella ripresa gioca una gara d’intelligenza che la porta a costruire azioni pericolose.
CANTORE: 5,5 (74′ BECCARI: 5,5. Il suo impatto sul match non è proprio fruttuoso. Anche lei, come Girelli, corre a perdifiato, ma senza meta, e non è d’aiuto). La numero 9 bianconera dà tutta se stessa per segnare e si lancia a cercare la rete, riesce anche a dribblare qualche calciatrice inglese, ma le manca il guizzo finale. Nella ripresa, come una candela, si spegne lentamente.